Proprio questa settimana, l’Unione Europea ha pubblicato una nuova proposta di legge per una doppia super novità che andrà a riguardare tutti gli smartphone presenti sul territorio. Ecco di cosa si tratta
Da tempo, l’Unione Europea si sta concentrando in maniera sempre più specifica sugli smartphone in circolazione sul territorio del Vecchio Continente. Basti pensare alla decisione presa lo scorso giugno, con tutti i device che saranno obbligati ad adottare lo standard USB-C per il caricatore unico.
Una scelta dettata dalla volontà di ridurre al minimo gli sprechi, e che interessa principalmente Apple. Stando a quanto emerso, comunque, l’OEM di Cupertino non si adatterà al cambiamento con gli iPhone 14. Sarà dunque necessario attendere il prossimo anno. Intanto, questa settimana è stata avanzata una prima proposta di legge per un altro super cambiamento.
Ecco la nuova proposta dell’Ue in merito agli smartphone
La notizia sta già facendo il giro del web e lascia ben sperare per il futuro. Nei giorni scorsi, l’Unione Europea ha avanzato una nuova proposta di legge che ha un doppio obiettivo: migliorare l’autonomia e la riparabilità degli smartphone. Tutti i prodotti dovranno:
- Avere almeno 15 pezzi di ricambio diversi forniti ai riparatori professionisti, per 5 anni dall’avvio della fase di vendita
- Anche i consumatori dovranno avere accesso diretto a ricambi più comuni come le batterie, i display, i caricatori, le cover posteriori e i cartellini per le SIM per 5 anni dall’avvio della fase di vendita
- Bisognerà adottare un’etichetta energetica a quella già vista in altre classi di dispositivo come microonde, frigoriferi, forni e così via
Così facendo, l’Ue punta ad incrementare il ciclo di vita dei telefoni a cinque anni di vendita, con vantaggi immediati tanto per i consumatori quanto per l’ecosistema. Stando a quanto raccontato dal Financial Times, infatti, una mossa di questo tipo potrebbe rimuovere 5 milioni di automobili dalle strade, adibite al trasporto e alla consegna di nuovi device.
Va detto che, già nella bozza, sono previste alcune clausole ed eccezioni. Per esempio riguardante i device progettati per ambienti a elevata sicurezza, oppure per i pieghevoli. Se poi l’azienda X non riuscirà a fornire batterie per cinque anni, dovrà mettere sul mercato certificazioni di durevolezza con standard del’80% dopo 1000 cicli di ricarica completa. Staremo a vedere in che modo si evolverà la situazione.