I ricercatori di Amnesty International hanno realizzato su GitHub un programma gratuito che permetterà di controllare la presenza dello spyware Pegasus sullo smartphone.
Ha senz’altro destato scalpore la nuova inchiesta su Pegasus, lo spyware realizzato dalla società israeliana NSO Group ed utilizzato indebitamente dai governi “autoritari” per tenere sotto controllo politici, giornalisti, attivisti e altre personalità tacciate come scomode per il perseguimento dei programmi politici. Un fulmine a ciel sereno, mastodontico per la sua portata – sarebbero infatti oltre 50.000 le persone potenzialmente coinvolte – ma anche e soprattutto rimarchevole nelle sue conseguenze, giacché pregiudizievoli dei più basilari diritti fondamentali.
Benché le indagini siano ancora in corso e occorrerà del tempo prima di avere un quadro completo su quanto accaduto, la vicenda che sta affollando le pagine di tutto il mondo ha comunque portato diverse personalità informatiche a mobilitarsi per aiutare coloro i quali potrebbero esser coinvolte nello spiacevole episodio. Ragguardevole, in tal senso, l’iniziativa sviluppata dai ricercatori di Amnesty International, che in quattro e quattr’otto hanno realizzato un particolare programma – peraltro scaricabile gratuitamente – avente lo scopo di rintracciare la presenza del malware Pegasus sul dispositivo personale, a prescindere dalla marca o dal sistema operativo (Android e iOS).
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Il software prende il nome di Mobile Verification Toolkit (conosciuto anche sotto l’acronimo di MVT) e per farlo funzionare occorrerà essere in possesso di qualche conoscenza rudimentale di informatica, visto che dovranno esser impartite delle righe di comando tramite PC. Il suo scopo è di analizzare un backup del device e controllare la presenza dello spyware, cercando degli indicatori specifici di compromissione che certifichino l’esistenza di Pegasus dentro al dispositivo. A questo indirizzo è possibile prender visione dell’integrale informativa sul programma, i requisiti e i passaggi necessari per l’installazione.
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Se è vero che il funzionamento di Mobile Verification Toolkit potrebbe scoraggiare i meno esperti, è altrettanto vero che trattasi di un progetto open source caricato su GitHub. E questa è una buona notizia, visto che qualche utente esperto potrebbe anche sfruttare il programma per creare una versione semplificata e alla portata di tutti.
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