Anche i ricchi piangono. Vuoi per il massiccio calo delle azioni che ha prodotto oltre 200 miliardi andati in fumo, vuoi per i soliti noti problemi di privacy, uno dei tre domini più cliccati nel 2021 per la prima volta ha chiuso un trimestre con un segno meno. In un segmento, forse, dove nessuno se lo aspettava.
Praticamente dal suo inizio, la crescita degli utenti di Facebook è sempre stato con l’indice puntato verso l’alto. Mercoledì scorso la triste scoperta di Mark Zuckerberg: Facebook ha riportato il suo primo calo trimestrale in assoluto degli utenti giornalieri a livello globale, insieme a una crescita degli annunci inferiore al previsto.
Il rebranding aziendale di Facebook in Meta, fortemente voluto da Mark Zuckerberg per dare una bella ventata di novità, ha limitato i danni a quanto pare, ma non è stato sufficiente per distrarre gli investitori dai problemi del suo core business dei social media.
Non solo la crescita degli utenti su Facebook, Instagram e WhatsApp è stata sostanzialmente piatta nell’ultimo trimestre, ma l’applicazione principale di Facebook ha perso un milione di utenti giornalieri in Nord America, dove guadagna di più attraverso la pubblicità. Quel calo ha portato a una diminuzione generale degli utenti giornalieri di Facebook a livello globale, che un portavoce dell’azienda ha confermato essere il primo calo sequenziale nella storia dell’azienda, in pratica dal 2004.
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Quel calo a 1,929 miliardi di utenti giornalieri da 1,93 miliardi del trimestre precedente è probabilmente un riflesso della crescente mancanza di rilevanza di Facebook con i giovani, che non regge né l’onda d’urto né il confronto con TikTok, per esempio. Meta non ha rivelato il numero di utenti di Instagram, ma gli utenti giornalieri di tutte le sue applicazioni sono appena saliti a 2,82, aggiungendo solo 10 milioni di utenti dal terzo trimestre. Troppo poco per competere con il gigante del social dagli occhi a mandorla.
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Sia chiaro, Meta è ancora redditizia, crollo no perdite sì: solo l’anno scorso ha realizzato quasi 40 miliardi di dollari di profitto, principalmente dalla pubblicità. Ma sta anche perdendo miliardi su Reality Labs, la divisione responsabile del visore Quest VR, del software VR, degli imminenti occhiali AR e di altre iniziative legate al Metaverso.
Ebbene, quella divisione ha perso 10,2 miliardi di dollari l’anno scorso e ha registrato un fatturato di appena 2,3 miliardi, una statistica che include le vendite di Quest e il taglio degli acquisti di app VR.
Meta non ha ancora rivelato il numero di vendite di Quest, anche se stime di terze parti indicano il numero intorno ai 10 milioni di unità. In una chiamata sugli utili con gli investitori mercoledì, Zuckerberg ha affermato che il prossimo visore VR di Meta sarà rilasciato entro la fine dell’anno e si troverà nella “fascia alta dello spettro dei prezzi“. Si sbrigasse, però, il primo vero campanello d’allarme ha già rintoccato.
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