Se il colosso di Cupertino pensava di aver raggiunto l’optimum con il suo Apple Pay, uno strumento di pagamento in mobilità non istantaneo che consente di effettuare pagamenti contactless, non aveva fatto i conti con Mastercard.
L’azienda californiana è leader nei servizi di pagamento, e lo si percepisce anche da queste innovazioni. Mastercard ha iniziato a testare il suo sistema di pagamento biometrico, denominato Biometric Checkout Program.
E’ una tecnologia di programma che vede la partecipazione di una startup brasiliana, non a caso è proprio in terra verdeoro che l’azienda statunitense sta testando il suo pagamento biometrico, per il momento attivo e accettato in cinque località del Saint Marche, a San Paolo.
E’ stata proprio Mastercard ad uscire allo scoperto con una nota ufficiale nella quale ha confermato le indiscrezioni che aleggiavano già da qualche periodo: sin dai tempi dello scoppio della pandemia da Coronavirus, infatti, l’azienda ha capito che doveva accelerare l’idea partorita qualche anno fa: pagamenti veloci, sicuri in primis, e con meno contatti con apparecchiature altrui, o assistenti.
Per pagare con il riconoscimento facciale in questi St. Marche, i clienti dovranno registrare il proprio volto sull’app Payface, la startup brasiliana per smartphone, su cui si sta appoggiando Mastercard per sviluppare il suo pensiero stupendo.
Una volta registrati il volto e il metodo di pagamento, i clienti si recano a una cassa con l’attrezzatura di pagamento biometrica, grazie alla quale verrà effettuata l’identificazione. Sarà possibile possibile sorridere e fare un cenno alla telecamera. Ma se la spesa di mercato è stata troppo elevata, puoi anche evitare di sfoggiare un sorriso smagliante, tanto il pagamento biometrico funzionerà lo stesso.
Dai test brasiliani, si capiranno molte cose: se il pagamento biometrico funzionerà, in tal caso Asia e Medio Oriente potrebbe essere i prossimi orizzonti. Se soprattutto si potrà ampliare un progetto ambizioso, dal momento che Mastercard ha stretto partnership con NEC, Aurus, PaybyFace, PopID e Fujitsu, oltre chiaramente alla già citata Payface.
Sono partnership studiate a tavolino, mirano a ridimensionare il programma di pagamento biometrico per funzionare all’interno di standard, specifiche di sicurezza e prestazioni. Sempre nella nota ufficiale, Mastercard ha spiegato che il programma segue i principi dell’azienda sulla responsabilità dei dati, e che riesce a mantenere un elevato livello di sicurezza e privacy per proteggere i propri clienti.
Sei test daranno esito positivo, si pare un mondo: le banche potrebbero avere perfino la possibilità di tagliare fuori Apple. La velata critica di Mastercard si sarebbe pure tutta. “Non dovrete più armeggiare col telefono o cercare il portafoglio quando avete le mani occupate”. Il riferimento potrebbe essere implicito ma diretto.
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