Iniziano a sorgere già i primi problemi per Meta, “evoluzione” di Facebook. Gli account di 50.000 utenti sono infatti stati spiati
Qualche settimana fa, Mark Zuckerberg ha annunciato una vera e propria rivoluzione per ciò che riguarda il brand Facebook. Cambio di nome in Meta e, più in generale, focus totalizzante sulla tecnologia del metaverso. Tra discussioni, dubbi e curiosità, il futuro del social network più famoso del mondo presenta già le prime falle.
È stato infatti scoperto che gli account di ben 50.000 utenti iscritti a Facebook ed Instagram sono stati spiati da alcune società di sorveglianza. Ad essere coinvolte sono ben sette compagnie, con le malcapitate vittime dislocate in oltre 100 nazioni. La notizia è stata data proprio dall’azienda di Zuckerberg, a seguito di un’indagine che è andata avanti per anni.
Meta, spiati oltre 50.000 account tra Facebook e Instagram
Sono state definite attività di “surveillance for-hire“, ossia compagnie pagate da terze parti che hanno spiato soggetti risultati scomodi. Tra questi, risultano giornalisti, oppositori di regimi autoritari e attivisti per diritti umani. Il tutto sfruttando alcuni software di riconoscimento facciale, oltre che algoritmi di analisi dei feed dei social, così da ricostruire i movimenti nello spazio e nel tempo. I gruppi di spionaggio in questione sono stati rimossi da Facebook ed Instagram, ma i problemi per Meta sono già sulla bocca di tutti.
Oltre alle agenzie stesse, poi, sono stati bloccati anche circa 1000 account di utenti e bot. Stando a quanto dichiarato dal Chief Security Officer di Meta Nathaniel Gleicher, è ormai da anni che l’attenzione media si concentra esclusivamente sugli hacker. Il campo di sorveglianza, però, lavora su una scala molto più larga. Non è chiaro se verranno rilasciate informazioni aggiuntive in merito nel corso delle prossime settimane, per un tema che attira sempre più l’attenzione del pubblico.