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Meteo su smartphone Android, prende il via il progetto Camaliot: di cosa si tratta

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Pasquale Conte

Previsioni meteorologiche ancora più attendibili su Android. Prende il via il progetto Camaliot, con un’app già disponibile su oltre 50 smartphone

Uno degli strumenti più utili ed utilizzati su qualsiasi smartphone è l’app dedicata al meteo. Che sia su iOS o su Android, di default esistono diversi strumenti utili per monitorare di ora in ora le condizioni meteorologiche. Ma non solo, perché spesso vengono forniti altri dati utili come il livello di pulizia dell’aria o l’ora di alba e tramonto.

Prende ufficialmente il via Camalot, nuovo progetto che ha come obiettivo sfruttare meglio i dati e l’intelligenza artificiale per fornire dati sul meteo mai così attendibili e completi (Screenshot YouTube)

A quanto pare, però, non è ancora abbastanza. Nei giorni scorsi ha infatti preso il via il progetto Camaliot, guidato dall’ETH di Zurigo in partnership con l’International Institute for Applied System Analysis (IIASA). L’obiettivo è quello di sfruttare i ricevitori satellitari a doppia frequenza dei modelli di ultima generazione.

Meteo su Android, in cosa consiste il progetto Camaliot

L’obiettivo dei ricercatori è quello di sfruttare i ricevitori satellitari a doppia frequenza degli smartphone Android per fornire dati ancor più precisi. “I GNSS (Global Navigation Satellite System, il set di satelliti che orbitano attorno alla terra) come l’europeo Galileo hanno rivoluzionato la vita di tutti i giorni. E i segni modulati con precisione generati continuamente da dozzine di satelliti in orbita si dimostrano essere anche una valida risorsa per la scienza, sempre più utilizzata per studiare l’atmosfera terrestre, gli oceani e gli ambienti in superficie” ha spiegato Vicente Navarro dell’ESA.

L’app Camaliot avrà la capacità di raccogliere dati sulla partenza del segnale. Sfruttando le informazioni registrate dagli smartphone e i dati meteo l’ESA punta ad ottenere misurazioni più precise. Per esempio sulle variazioni del vapore acqueo nel lungo periodo. Ovviamente entrerà in gioco l’intelligenza artificiale, con il compito di modellare le previsioni meteorologiche con l’ausilio dell’apprendimento automatico. Nei prossimi anni, anche i dispositivi IoT presenti nelle nostre abitazioni potranno contribuire alla raccolta dei dati. Avremo così informazioni sugli eventi che potrebbero creare disturbi ai sistemi di comunicazione a causa delle tempeste solari.

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Pasquale Conte

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