Il progetto BlackBerry proseguirà senza il contributo di entrambi i fondatori del brand, Jim Balsillie e Mike Lazaridis.
Il progetto BlackBerry proseguirà senza il contributo di entrambi i fondatori del brand, Jim Balsillie e Mike Lazaridis.
Come l’ex socio e amico, a circa un anno di distanza, anche Lazaridis ha voluto annunciare alla stampa le dimissioni dal consiglio di amministrazione in seguito alla pubblicazione dei risultati del primo trimestre. Il manager – si dice – ripartirà dalla gestione di un fondo di investimento. “Con il lancio di BlackBerry 10 – ha dichiarato – sento di avere portato a termine il mio impegno con il consiglio amministrativo. Thorsten e la sua squadra hanno fatto un lavoro fantastico nel completare BlackBerry 10 e abbiamo molto di cui essere orgogliosi. Sono convinto che la compagnia sia in buone mani, rimarrò un grande fan di BlackBerry e auguro all’azienda e ai suoi membri tutto il bene possibile”. Un passo indietro ponderato e sofferto, probabilmente frutto di quel processo di rinnovamento iniziato con l’incarico di ceo al tedesco ex Siemens Thorsten Heins, che in poco più di 12 mesi è riuscito far voltare con decisione pagina alla società.
Nuovo nome quindi, da RIM a BlackBerry, nuovo sistema operativo e nuova gamma di dispositivi portatili. Tutta una serie di buone iniziative che ancora devono essere metabolizzate e valutate per il loro effettivo valore dal mercato. Risultati alla mano, però, le vendite di Z10 sono in linea con le aspettative, il fatturato di 2,7 miliardi di dollari rispecchia le previsioni di 2,8 miliardi e l’utile per azione è arrivato a 22 centesimi contro le stime di perdita di 29. Anche se l’emorragia di clienti rispetto a dicembre 2012 ha raggiunto quota 3 milioni (quasi 33 mila al giorno), l’aumento dei prezzi sugli ultimi terminali sembra aver riequilibrato il bilancio. E questa è sicuramente un’ottima notizia per il gruppo in un’ottica di espansione della piattaforma BB10. Ci vorrà tempo e fortuna.