È di nuovo allarme su WhatsApp. La Polizia Postale ha individuato l’ennesima truffa che mette a rischio gli utenti
Ormai da anni, WhatsApp è (anche) un calderone di truffe e tentativi di phishing. All’interno dei milioni di messaggi che vengono inviati e ricevuti ogni giorno, ce ne sono molti dalla quale è bene mantenere le distanze. Tra proposte indecenti e offerte esclusive, il rischio è quello di incappare in vere e proprie truffe semplicemente cliccando un link.
Bastano pochi secondi per perdere migliaia di dati sensibili e darli in pasto ai cybercriminali, che poi sapranno come sfruttarli al meglio per ottenerci il più possibile. La Polizia Postale da anni si occupa della lotta alla criminalità online, con un portale ufficiale che segnala eventuali nuovi giri d’affari illegali che stanno emergendo. L’ultimo di questi riguarda il tanto discusso Green Pass, entrato in vigore lo scorso 1 luglio in Europa.
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WhatsApp e la truffa del Green Pass, l’allarme della Polizia Postale
Soprattutto negli ultimi giorni, su WhatsApp sta girando una pericolosa truffa che riguarda il Green Pass. Com’era lecito attendersi, nell’esatto momento in cui il documento per viaggiare in Europa è stato rilasciato sono iniziate a spuntare minacce sul web. Sono già centinaia le segnalazioni, che parlano di messaggi ricevuti nei quali si parla di link da cliccare per ottenere in anticipo il codice QR. “In questo link puoi scaricare il certificato verde Green Pass Covid-19 che ti permette liberamente di muoverti in tutta Italia senza mascherina” le parole utilizzate dai cybercriminali per adescare utenti ignari.
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Cliccandoci sopra, si apre una pagina istituzionale fake, con loghi molto simili agli originali. Proseguendo nella navigazione, viene poi richiesto di inserire i dati personali e/o bancari con l’obiettivo di utilizzarli per scopi fraudolenti. La Polizia Postale stessa ha lanciato l’allarme, invitando a fare molto attenzione a questa tipologia di messaggi. Cliccare su un link senza averlo prima verificato potrebbe rappresentare un rischio enorme. Soprattutto quando viene chiesto di inserire i propri dati personali e bancari.