Nuovo giro nuova corsa agli esperimenti, stavolta riguardanti il Bitcoin. Un esperto di informatica si è messo a minare Bitcoin con MS-DOS e processore Intel 386SX, ma per raggiungere 1 dollaro ci vorranno la bellezza di quasi 600 milioni di anni
C’è poco da dire: il 2022 si è aperto all’insegna degli esperimenti. Perché tali sono quelli che abbiamo visto in appena una settimana, molto diversi tra loro ma con uno scopo comune a far da ispirazione: impressionare il pubblico. E non potrebbe essere diversamente se ci riferiamo al porting di Prince of Persia del 1989 su Apple Watch o all’iPod Nano utilizzato su TikTok come fermacapelli. Qualcuno, però, è andato addirittura oltre, trasformando il proprio PC di casa in un (lentissimo) strumento per fare mining di Bitcoin.
Un’idea assurda, come lo sono i dati che la accompagnano. Ma partiamo dall’inizio, a beneficio di una maggiore chiarezza espositiva. Come raccontato da Tomshw, l’esperto e appassionato di informatica Dmitrii Eliuseev ha voluto “spremere” il suo Toshiba T3200SX, un computer vintage del 1989 con (vetusto) processore Intel 386SX a 16 MHz, per fare mining di Bitcoin.
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1 dollaro in Bitcoin in 584 milioni di anni sfruttando un Intel 386SX
L’idea è di base stravagante, perché chiama all’appello un dispositivo vecchissimo per compiere un’operazione che invece abbisogna di potenza di calcolo molto incisiva. E questa considerazione si riverbera nei dati condivisi dall’autore, che poi sono quelli che stanno più impressionando la rete. A giudizio di Eliuseev, il suo Toshiba impiegherà addirittura 584 milioni di anni per guadagnare un dollaro in Bitcoin. Lo dimostra l’hash rate di 15 H/s, anche se a fare da contraltare è il consumo energetico: 38,8W.
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L’esperimento, che segue a ruota quello di uno youtuber alle prese con il mining di Bitcoin da un Game Boy, è certamente stravagante. L’autore ha infatti sviluppato uno strumento proprietario basato sull’algoritmo SHA256. Un procedimento difficilissimo, tenuto conto anche le limitazioni della piattaforma DOS a 16 bit, ma di fatto portato a buon fine, come dimostrano i risultati condivisi da Eliuseev su GitHub. Come spiegato dallo stesso autore, il codice può essere compilato tramite il sistema operativo desktop Windows utilizzando Open Watcom.