Piccolo cult degli anni ’10 del 2000, Monaco torna con il secondo capitolo abbandonando lo stile pixelloso in favore di quello catoonesco che garantisce una maggiore verticalità, le differenze non si fermano allo stile ma l’anima originale sembra essere rimasta intatta.
Il 2025 è cominciato male per gli appassionati di videogame, non tanto per qualità dei titoli usciti, siamo solo ad aprile ed abbiamo già avuto perle di prima grandezza come Split Fiction, Kingdome Come Deliverance II e Monster Hunter Wilds, inoltre i prossimi mesi si preannunciano ricchi di titoli memorabili come Expedition 33, Doom The Dark Ages, Death Stranding II, Super Mario World e la lista potrebbe continuare a lungo.
Insomma dal punto di vista contenutistico non c’è da lamentarsi, a generare mal di pancia è l’andamento verso l’inflazione dell’industria. Switch 2 si presenterà al lancio con un prezzo ben più alto della prima console ibrida di Nintendo, Sony ha di recente aumentato i prezzi della PS5 senza lettore e il fatto che il primo titolo per Switch sia stato lanciato ad un prezzo di vendita di 90 euro fa temere che possa diventare uno standard.
In realtà questi rincari possono essere ammortizzati dal videogiocatore, mollando la smania di avere tutto e subito e aspettando i cut price o semplicemente abbandonando l’idea del possesso in favore di quella del noleggio. Inoltre nei tempi “morti” ci si può dedicare alla scoperta di piccole perle, giochi di nicchia in grado di divertire e far passare il tempo che non hanno manie di grandezza ed escono a prezzi contenuti.
L’esempio più recente è Monaco 2, sequel di una perla indie che nel 2013 ha conquistato tantissimi videogamer e che era attesa da molti ormai da così tanto tempo da aver fatto dimenticare dell’esistenza dello sviluppo. Oggi però quell’attesa è finita e sicuramente gli interessati vorranno sapere se il sequel ha mantenuto intatta la magia del primo capitolo.
Monaco 2 è finalmente uscito: il sequel rispetta le aspettative?
Baciati dal successo inaspettato del primo capitolo, gli sviluppatori sapevano che nel sequel la formula andava ampliata e migliorata al fine di non far percepire Monaco 2 come un semplice more of the same. Il primo problema da affrontare era dunque lo stile grafico, la versione pixellosa del primo capitolo mal si sposava con la voglia di ampliare le mappe e renderle più stratificate.
La soluzione è stata l’adozione di uno stile cartoonoso (che ha permesso di abbandonare le mappe in stile planimetria e dare tridimensionalità al tutto) e di una visuale isometrica che consente di vedere meglio tutto il livello in cui ci si muove. A dare senso di continuità con il predecessore è la scelta della palette cromatica, in perfetta continuità con il passato.
La maggiore definizione delle mappe, il level design più accurato e stratificato, sono ciò che permette di percepire questo gioco come molto più evoluto del precedente. Per quanto riguarda la formula ludica, invece, l’anima di Monaco è rimasta la medesima. Lo scopo rimane quello di portare a termine rapine in stile stealth e sia le situazioni di gioco che la narrazione di poggiano su uno stile umoristico che rende il tutto godibile e divertente.
Se non avete mai giocato al primo, immaginate un gioco a metà tra Pac-Man e Hitman, in cui bisogna sorprendere alle spalle i nemici ma in cui si può correre una volta scoperti per fare perdere le proprie tracce nelle labirintiche diramazioni della mappa per tornare dietro le spalle agli inseguitori.
Giocabile sia in single player che online fino ad 8 persone contemporaneamente, Monaco 2 è l’ideale per una serata tra amici che vogliono rilassarsi e chiacchierare davanti ad un videogame. Si tratta della perfetta evoluzione del primo capitolo e se si ha un gruppo di amici affiatato può farvi divertire per settimane, meno se lo si gioca in singolo.