La Zecca di Stato ha spesso utilizzato le monete da 2 euro in modo commemorativo, per omaggiare un personaggio storico, o la storia stessa. L’Italia, dal 2004 al 2020, ne ha coniate 397 varianti, l’unico paese insieme a Città de Vaticano, San Marino, Finlandia e Lussemburgo ad aver emesso almeno una moneta commemorativa ogni anno.
Nel corso degli anni le monete da 2 euro commemorative sono diventate oggetto di collezione e (escludendo le monete destinate ai folder ufficiali) destinate al normale circolo. Non devono essere confuse con le monete commemorative (con un valore facciale superiore ai 2 euro), che sono ufficialmente proposte come monete da collezione e di solito sono coniate con un metallo prezioso (oro e/o argento) e, ovviamente, non sono spendibili.
Nelle monete da 2 euro, particolare attenzione per quelle di Louis Braille, coniate nel 2009 per commemorare il duecentesimo anniversario della nascita dell’inventore francese. Ideò il famoso codice che da lui prese il nome, utilizzato per la scrittura e la lettura dalle persone non vedenti. Ecco spiegato il motivo del nome in alfabeto Braille, presente sul dritto della moneta, la parte più interessante di una delle monete bimetalliche che affascinano tanti collezionisti.
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Il dritto con la sua rappresentazione di una mano su un libro aperto nell’atto di leggere. Il dito indice è l’unico alzato e va ad indicare la scritta Louis Braille (in stampato maiuscolo, 1809-2009). In alto compaiono due uccelli, che rappresentano la libertà della conoscenza, e le lettere R ed I, che indicano la Repubblica Italiana. Sul bordo esterno della moneta figurano le dodici stelle della bandiera europea. Italia e Belgio hanno omaggiato Louis Braille.
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Queste monete sono un pezzo abbastanza comune: la Zecca di Stato ne ha coniate 2.000.000, un numero molto alto per dare un ulteriore valore a questa moneta. Il Fior di Conio, denominazione che acquisisce una moneta che non presenta segni di circolazione e che può al massimo presentare limitati segni di contatto con altre monete dovuti al processo produttivo, aumenta di poco il suo valore, stimato sui cinque euro, non di più. Eppure…
Eppure nonostante nonostante sia relativamente facile e il suo valore davvero poco elevato, però, le monete da due euro di Braille sono considerate un pezzo unico dai collezionisti, molto ricercato dai numismatici e in qualsiasi collezione deve esserci per forza.
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