Negli ultimi anni i monopattini elettrici si sono ampiamente diffusi come mezzo di circolazione su strada, portando alla necessità di revisionare il Codice della strada.
Le regole ad oggi esistenti infatti erano pensate per determinati mezzi di trasporto ma da quanto i monopattini vengono impiegati quotidianamente la questione micromobilità è diventata all’ordine del giorno.
Il governo quindi è al lavoro per un nuovo Codice della strada che porterà a una vera rivoluzione, con l’inclusione di tutti i nuovi mezzi di trasporto e regole più stringenti.
Monopattini elettrici: cambia il Codice della strada
I monopattini elettrici oggi sono regolamentati da una serie di leggi e restrizioni, ad esempio è vietato andare in due, trasportare persone o animali, non si possono usare sui marciapiedi, si può circolare solo sulle strade urbane e sulle strade extraurbane solo su pista ciclabile, è vietato sostare sui marciapiedi e ci sono precisi limiti di velocità.
In generale per comodità sono stati assimilati alle biciclette e quindi in mancanza di una normativa in materia sono state fatte delle “toppe” che potessero in qualche modo migliorarne l’uso. La verità però è che molti cittadini non conoscono bene le leggi e soprattutto quelli più giovani tendono a violare molte di queste prescrizioni. L’introduzione del monopattino elettrico nel Codice della strada cambia totalmente la percezione e lo pone a tutti gli effetti tra i mezzi di spostamento.
Cosa prevede il nuovo Codice della Strada
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini lo aveva annunciato da tempo e aveva insistito per voler modificare il Codice della strada a fronte delle novità di settore. Il tavolo per lavorare al nuovo codice riunisce 90 esperti differenti che offriranno un contributo tecnico.
Una delle principali novità riguarda la necessità di immatricolazione dei monopattini elettrici che avranno la targa e diventeranno dei mezzi a tuti gli effetti. Un’altra novità riguarda l’uso del casco obbligatorio, oggi lo è fino ai 18 anni ma sarà esteso a tutti i viaggiatori. Questa ipotesi è problematica per la questione dello sharing che renderebbe difficile il tracciamento, le compagnie dovrebbero provvedere a fornire dei caschi appositi ma la situazione diventa così molto articolata.
Altro punto chiave riguarda il limite di velocità nel Codice della strada ovvero 20 km/h (la regola è già in vigore ma diventa così parte del Codice effettivamente). Una rivoluzione dunque che fa spazio ad un mezzo che oggi viene utilizzato da tutti, anche in modo piuttosto rischioso in aree dove non rappresenta forse la scelta ottimale. Con maggiori controlli e anche linee guida stringenti sarà possibile preservare la sicurezza di tutti ed evitare incidenti.