Moon Express, la startup fondata dal magnate indiano Naveen Jain, ha ottenuto il via libera per il primo volo spaziale con destinazione Luna.
Moon Express, la startup fondata dal magnate indiano Naveen Jain, ha ottenuto il via libera per il primo volo spaziale con destinazione Luna.
Il primo viaggio sarà interamente robotizzato e punterà ad analizzare i campioni di suolo lunare per valutare potenziali sfruttamenti minerari del suolo lunare.
Si tratta di un viaggio che potrebbe portare ad una base lunare permanente da sfruttare anche in ottica di viaggi turistici.
La prima missione di esplorazione è prevista per il 2017 tramite una sonda simile a quella lanciata dalla Nasa su Marte.
Sarà la prima missione di natura totalmente privata con lo scopo di creare una nuova rotta commerciale e, nel primo step, di valutare possibili zone di estrazione mineraria.
La Luna è ricca di minerali ma tra tutti spicca l’Elio-3, un isotopo estremamente raro sul pianeta Terra e indispensabile per il possibile sviluppo delle tecnologie collegate alla fusione nucleare.
La missione, prevista per il 2017, sarà la prima spedizione privata ad approdare sul nostro satellite naturale. Finora, infatti, hanno lasciato impronte sulla polvere lunare solo astronauti americani, moduli sovietici e uno cinese.
L’autorizzazione rilasciata dagli Stati Uniti, terra natia della startup, si è resa necessaria secondo il trattato denominato Outer space treaty che rilascia il permesso di esplorazione spaziale una volta verificato che non ci siano pericoli di natura tecnica e politica.
Se tutto andrà come previsto, nel 2017 il primo robot privato sbarcherà sulla Luna garantendo tra l’altro il premio da 20 milioni di dollari promesso da Google nel progetto Lunar X Prize che garantisce un bonus sostanzioso alla prima società privata in grado di allunare e percorrere non meno di 500 metri sul suolo lunare.
Mentre Moon Express ora sta organizzando la prima spedizione, anche il magnate di Amazon Jeff Bezos ha nel frattempo ottenuto l’autorizzazione al volo orbitale con la sua Virgin Galactic. Nel frattempo, la Cina pensa ad una centrale solare orbitale.