NASA, grazie a SOFIA, rileva la presenza di acqua sulla luna. Il telescopio volante permette di rivelare tale scoperta
La NASA con l’ausilio del Stratospheric Observatory for Infrared Astronomy (SOFIA) ha rintracciato molecole di H2O sulla luna. Precisamente è stata scoperta sul cratere più grande della superficie del satellite, chiamato Clavius Crater.
Inoltre secondo ulteriori analisi, sotto diverse caverne sparse per tutta la luna, si dovrebbero trovare piccole aggregazioni di ghiaccio per un totale di 40.000 Km quadrati di superficie.
Tutto questo permette di fare un grosso passo in avanti nella conoscenza dello spazio e di tutti i misteri che lo compongo. Riccardo Fracarro, Sottosegretario alla Presidenza, conferma attraverso Twitter di essere fiero della compartecipazione dell’Italia nel programma spaziale.
La scoperta della presenza di acqua sulla superficie illuminata della #Luna da parte della #Nasa è di grande rilevanza per la missione #Artemis. La possibilità di estrarla e utilizzarla sarebbe un volano prezioso per il programma di esplorazione: l’Italia è fiera di farne parte. https://t.co/pIN9IchiW2
— Riccardo Fraccaro (@riccardo_fra) October 26, 2020
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NASA, luna e acqua
La scoperta ha dello sconcertante perché non è assolutamente da sottovalutare. La parte che si rivolge verso il sole, ha svelato che c’è la presenza di acqua sulla superficie.
Questo dimostra come non sia solo circoscritta agli anfratti bui ed all’ombra. Per il progetto Artemis rappresenta un grande punto di forza e speranza. Inoltre sapere che c’è dell’acqua rappresenta una riposta per poter strutturare spedizioni di analisi e rilevamenti.
Ancora non è possibile determinarne la quantità precisa e per quali tipologie può essere impiegata, ma di sicuro può essere studiata soprattuto per Artemis.
Come accennato poco sopra, il progetto risulta positivamente colpito da quest’ultima scoperta. Nella fattispecie prevede l’ipotesi di poterla estrarre ed esaminare per studi scientifici in campo spaziale ma anche applicativo.
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