Il tema della navigazione in incognito è molto sentito, ma anche molto delicato, e se ne parla davvero in continuazione. I primi tempi dell’avvento di internet, probabilmente non si è data molta importanza a questo aspetto, forse per il fatto che la navigazione online non aveva allargato così tanto i confini in moltissimi ambiti della vita.
Adesso che internet è entrato prepotentemente nella quotidianità di milioni di persone, molti si sono mano mano preoccupati di fare attenzione a salvaguardare la propria privacy, visto che il web lascia come sappiamo le tracce di ciò che accade. Questo problema riguarda sia l’ambito privato che quello professionale. Oramai, come sappiamo, il web sa tutto di noi. Ma vediamo cosa accade nello specifico della navigazione in incognito prevista da Google.
Le impostazioni sulla privacy nei browser web hanno lo scopo di rimuovere le tracce dei siti web visitati da un utente, riguardo nello specifico delle ricerche e delle informazioni che hanno compilato nei moduli online.
Google, gli utenti hanno fatto causa, sicurezza dei dati a rischio
In parole povere, le modalità di privacy come la navigazione in incognito non dovrebbero tracciare e salvare i dati sulle ricerche online e sui siti Web visitati dagli utenti. Questo è ciò che tutti sappiamo è previsto, e da un senso alla scelta di inserire questa modalità quando apriamo una pagina web.
Il motore di ricerca più famoso ed utilizzato al mondo, Google, ha però avuto un problema importante riguardo la gestione proprio di questa modalità, incorrendo addirittura in una denuncia. Come spiegato da Bloomberg e ripreso dal media specializzato computerworld.com, il colosso del web si trova ad affrontare una causa legale per aver indotto gli utenti a credere che la loro privacy fosse protetta in “modalità di navigazione in incognito”, e che i dirigenti dell’azienda ne fossero a conoscenza. La causa chiede a Google almeno 5 miliardi di dollari.
La causa, intentata oltre due anni fa presso il tribunale distrettuale settentrionale della California da cinque utenti, è ora in attesa di una recente mozione da parte di quei querelanti per due certificazioni di azioni collettive. Grace Trinidad, direttrice della ricerca nella pratica di ricerca Security & Trust di IDC, ha spiegato che “dal punto di vista della fiducia, offerte come la modalità di navigazione in incognito mettono gli utenti in un falso senso di sicurezza poiché si presume che la navigazione in incognito e privata generalmente li protegga dalla raccolta dei loro dati”, ma in realtà “queste modalità di navigazione privata proteggono la cronologia del browser da ficcanaso nella famiglia o dai membri della famiglia, ma non dalla raccolta definitiva di dove hai cliccato, cosa ti è piaciuto, dove hai acquistato, specialmente se gli utenti accedono a streaming, finanza, o qualsiasi account di identificazione personale”.
“I querelanti affermano che, ogni volta che un utente in modalità di navigazione privata visita un sito Web che esegue Google Analytics o Google Ad Manager, gli script del software di Google sul sito Web “dirigono di nascosto il browser dell’utente per inviare un messaggio separato e segreto ai server di Google in California”, ha spiegato il magazine. Ciò significa, secondo quanto sostiene la causa, che Google registra e traccia l’indirizzo IP del dispositivo, i dati di geolocalizzazione e l’ID utente.
Il giudice distrettuale degli Stati Uniti Yvonne Gonzalez Rogers deciderà se decine di milioni di utenti di Incognito possono essere raggruppati per perseguire i danni legali da $ 100 a $ 1.000 per violazione, il che potrebbe portare l’accordo a nord di $ 5 miliardi.