Non aprite quella e-mail. Nemmeno se apparentemente c’è la firma del Capo della Polizia, Lamberto Giannini, con su scritto: “indagine giudiziaria tutela dei minori”. Sei sanzionato da una denuncia. Calma, in primis.
Calma, perché non c’è nessuna sanzione dei tuoi confronti. Calma, però, è sangue freddo. Quella e-mail perché c’è una campagna #phishing attraverso una falsa email, come rivela il comando di polizia, con tanto di hashtag per divulgare ciò che sta accadendo, con tanto di “cartello stradale” utilizzato con un su scritto phishing alert!
“Ti preghiamo di prendere nota dei fatti di cui sei accusato – si legge nella nota ufficiale – quindi contattaci altrimenti dovremmo procedere alla sua interpellanza”. Ecco spiegato il motivo. “Si tratta di una falsa email finalizzata, verosimilmente, a carpire dati personali, richiedere pagamenti non dovuti o ancora, infettare i dispositivi della vittima con pericolosi virus informatici”.
Il phishing va molto di moda in questi periodi
La Polizia Postale raccomanda di non dare alcun seguito a tali email, evitare di entrare in contatto con i truffatori e astenersi dal fornire i propri dati personali o dall’aprire qualunque tipo di allegato. In sintesi, se arriva quella email, con quel titolo, basta avvisare il comando di polizia e cestinare il tutto.
LEGGI ANCHE >>> Samsung Galaxy A33, un leak svela il possibile design e le sue specifiche tecniche
Il phishing è un tipo di truffa che va molto di moda di questi periodi. Viene effettuata soprattutto online, puntando a ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, fingendosi un ente affidabile in una comunicazione digitale. A differenza del ramsonware, non viene chiesto nessun riscatto, per questo forse è anche più pericoloso, perché oltre che finire in un portale web truffa, nel computer del malcapitato può viene scaricato perfino un malware.
LEGGI ANCHE >>> Xiaomi stuzzica i suoi utenti con un’offerta da urlo: prendi 2 e paghi 1
Nessuna singola tecnologia di sicurezza informatica può prevenire attacchi di phishing. A un hacker è sufficiente ottenere informazioni sulla carta di credito della vittima o altri dati personali a scopo di lucro, per mettervi nei guai. Altre volte, le e-mail di phishing vengono inviate al fine di ottenere le credenziali di accesso dei dipendenti o altre informazioni utili a perpetrare un attacco più sofisticato contro un’azienda specifica. Attacchi informatici quali minacce avanzate persistenti (APT) e ransomware spesso iniziano con il phishing. Da qui la sua pericolosità.
Tutto parte da un’e-mail. Proprio come quella rivelata dal comando di polizia. Basta una comunicazione fraudolenta inviata allo scopo di attirare una vittima, per inizia una reazione a catena. E’ uso comune che il messaggio proviene da un mittente affidabile, insospettabile, addirittura dalle autorità, come nel caso in questione, può arrivare da qualsiasi amico, o presunto tale: inconsapevolmente. Naturalmente. Leggere prima di schiacciare qualsiasi pulsante, è cosa buona e giusta. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio.