Il gigante dello streaming chiude un’era decretando lo stop di uno dei servizi che hanno reso famosa la società californiana.
Una scelta strategica quella dell’azienda, che la proietta sempre più verso il mondo dello streaming. Anche se con un pizzico di nostalgia.
Netflix farà sempre più rima con streaming. Che novità, direte. Tutto vero, se non fosse che quella che è diventata la piattaforma di streaming più popolare del pianeta agli inizi era nata con scopi – e soprattutto in tempi – ben diversi.
Forse non tutti sanno infatti quali sono stati gli inizi del gruppo nato 25 anni fa a Scotts Valley. L’azienda nacque da un’idea del suo fondatore Reed Hastings. All’epoca Hastings era semplicemente un utente insoddisfatto di Blockbuster. Il motivo della sua rabbia? Aver dovuto sborsare ben 40 dollari per aver riconsegnato in ritardo un dvd di Apollo 13.
Con la decisione di Netflix si chiude un’era
Un’irritazione piuttosto fruttuosa la sua, che gli fece inventare un modello di consegna trasparente, senza costi extra, direttamente a casa dei clienti.
Netflix esordisce dunque come azienda di noleggio dvd. Per questo ha il sapore della fine di un’epoca la decisione di chiudere col servizio di consegna dei dvd direttamente a casa. Il 29 settembre Netflix ha spedito l’ultima busta rossa, scrivendo i titoli di coda sul business che l’ha reso il colosso che tutti conosciamo.
Nel frattempo molte cose sono cambiate: Blockbuster ha chiuso i battenti e Netflix si appresta a completare la definitiva migrazione sullo streaming. Con lo stop alla consegna a casa dei film termina per l’azienda californiana l’era del noleggio di dvd, dopo un quarto di secolo in cui i clienti si sono visti recapitare a casa le iconiche buste rosse.
Netflix, dai dvd a domicilio allo streaming
Il primo servizio di consegna dei dvd nelle buste rosse era partito negli Stati Uniti nel 1997, col lancio su larga scala avvenuto due anni dopo. «È triste quando arriva la fine perché è stata una parte così importante delle nostre vite per così tanto tempo – ha affermato in un’intervista Hank Brueggemann, ceo della divisione Dvd di Netflix –. Ma tutto segue il suo ciclo. Abbiamo trascorso 25 anni meravigliosi e abbiamo cambiato l’industria dell’intrattenimento, il modo in cui le persone guardavano i film a casa».
Dieci anni dopo la partenza coi dvd Netflix ha avviato il servizio in streaming. Il primo film trasmesso sulla piattaforma fu Beetlejuice. Ma certo erano in pochi – se non nessuno – ad aspettarsi che tutto il sistema dell’entertainment sarebbe stato rivoluzionato da capo a piedi. In precedenza, nel momento di massimo fulgore, Netflix era arrivato ad essere il quinto maggiore cliente del servizio di poste, con 58 strutture di consegna da gestire e 128 punti di consegna in grado di servire in giornata i suoi numerosissimi clienti.
Per celebrare quello che a tutti gli effetti è un passaggio epocale Netflix ha anche realizzato una campagna pubblicitaria a suon di cartelloni, infografiche e video. Il tutto all’insegna dello slogan: “DvDs will always be in our Dna” (“I div saranno sempre nel nostro dna”).
Un’operazione nostalgia in piena regola. Ma il business ha le sue regole di ferro, dalle quali non si transige. E che hanno decretato la fine dell’epoca un po’ romantica dei dvd recapitati a domicilio nelle buste rosse. I numeri parlavano chiaro: nei primi mesi del 2023 Netflix ha ricavato circa 60 milioni di dollari dai dvd. Dallo streaming, nello stesso periodo, i ricavi hanno raggiunto il tetto dei 6,5 miliardi di dollari. La decisione di dire addio al servizio di consegna dvd si spiega così: coi numeri di un business che, a conti fatti, non era più conveniente.