Tempo di cambiamenti per la nota piattaforma streaming: molte delle serie tv e dei film spariranno dal catalogo Netflix.
In questi anni la politica di Netflix è stata molto chiara: produrre tutte le idee interessanti che venivano inviate al fine di dare il maggior numero possibile di contenuti alla propria utenza. Quante volte abbiamo assistito alla nascita di una serie tv che dopo una stagione veniva abbandonata? Questo perché a determinare poi la sopravvivenza di queste idee è necessariamente il riscontro del pubblico.
A volte a decretare la “morte” di alcuni contenuti era una scelta tematica o di narrazione in controtendenza con i gusti più diffusi, ma nella maggior parte dei casi a fare disamorare il pubblico è stata la scarsa qualità realizzativa. I progetti principali di Netflix godono infatti di un lato tecnico di pregevole fattura, di cast importanti e di regie ispirate, cosa che non può dirsi per molte delle serie e dei film prodotti dalla piattaforma.
Sfogliando il catalogo, infatti, ci troviamo di fronte sia prodotti eccelsi come ‘Arcane’, ‘Stranger Things’ e ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ e altri decisamente meno curati come ‘Warrior Nun’, ‘Outer Banks’ e ‘Inventing Anna‘. Insomma per riempire il catalogo di nuove produzioni, Netflix alle volte è costretta a immettere prodotti che di partenza possiedono un budget inferiore a quelle principali.
Per ovviare alla difficoltà economica di produrre titoli di qualità sempre elevata, Netflix negli anni passati ha chiesto uno sforzo alla sua clientela, aumentando via via il costo del mensile. Nello scorso anno il focus è stato incentrato sugli account condivisi, come se questo fosse il principale problema della società e di conseguenza ciò che impediva la produzione di titoli di qualità per tutto l’anno. La verità però è che al di là del budget, ciò che conta è anche la tempistica di produzione: per confezionare un prodotto rifinito in ogni dettaglio c’è bisogno infatti di tempo.
Proprio per questa ragione Netflix starebbe ristrutturando la sua filiera produttiva. Secondo quanto rivelato da Bloomberg, il recente successo di pubblico e critica del film ‘Niente di nuovo sul fronte occidentale’ (premiato agli Oscar con ben 4 statuette) avrebbe convinto l’azienda a puntare più sulla qualità e meno sulla quantità.
Per fare ciò l’azienda si starebbe ristrutturando, eliminando le divisioni che si occupano di produzioni a basso budget per fare confluire i dipendenti in quelle che si occupano delle produzioni di maggiore qualità. A causa della ristrutturazione perderebbero il loro ruolo attuale e forse anche il posto due figure di spicco dell’azienda come Lisa Nishimura, responsabile dei documentari e dei film a budget ridotto, e Ian Bricke (vicepresidente del gruppo cinematografico).
Dal punto di vista di Netflix puntare sulla qualità ha senso perché permette di aumentare la popolarità ed il prestigio del brand, attirando nuovo pubblico. Per i consumatori questa scelta porta vantaggi – ovvero serie tv e film di ottima qualità – e svataggi (minore scelta durante l’anno). Attualmente comunque non è giunta alcuna conferma ufficiale all’indiscrezione, dunque prendete il tutto con le proverbiali pinze.
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