Ecco perché la PS1 è un unicum nel panorama della console: “riesumata” in versione portatile è ancora performante, uno spettacolo!
C’era una volta una azienda giapponese che decise semplicemente di rivoluzionare il mondo del gaming. La storia di Sony Computer Entertainment comincia da qui. Era il 1994 e la PlayStation segnò l’esordio di chi di lì a poco sarebbe diventato il numero uno del mondo del gaming. Per distacco.
La PS1, PlayStation 1, PS1 o PSX, chiamatela come volete, spaccò: un successo talmente enorme che modificò le console a tal punto da cambiare la quotidianità familiare. Laddove ci avevano provato CD-i e il 3DO, riuscì Sony. Il segreto del suo successo? Elevata qualità, versatilità dell’hardware e una campagna pubblicitaria senza precedenti, che conquistò tutti.
La PS1 segnò la supremazia di Sony su Nintendo e SEGA. L’inizio di una nuova era, tutt’ora esistente. Dal 7 luglio 2000 il modello originale fu sostituito dalla PS One, capace di rimanere in commercio commercio sino al marzo 2006 con 28 milioni di unità vendute. Mai nostalgia fu più canaglia.
“Questa è la PS Hanami, la mia PS1 portatile progettata e realizzata in un mese”!
Un modder, il mondo tech è pieno di chi si diletta a modificare il case di un computer, più in generale un device con lo scopo di migliorarne e personalizzarne l’estetica, ha deciso di riesumare proprio quell’unicum. Uno di loro, YveltalGriffin, ha lasciato tutti di stucco condividendo la sua creazione con il popolo dei social: non avrà avuto il successo della PS1, impossibile eguagliarla, ma è finita sotto la luce dei riflettori. Perché?
Perché si è spinto oltre trasformando la PS1 in una funzionale console portatile, come fosse di questi tempi. “Questa è la PS Hanami, la mia Playstation 1 portatile fatta a mano che ho progettato e realizzato in un mese”. Boom. Il tweet di YveltalGriffin ha incuriosito dall’inizio. Per tanti motivi.
Scheda madre Real della PS1, tagliata a metà e piegata come libro. Ricablata. Ovviamente il modder ha una Xstation per caricare i giochi da una scheda SD, muovendo il mechacon e alcuni altri circuiti integrati vicini. Sbagliando, s’impara. Così, dopo vari tentativi ecco riesumata la PS1, dotata di uno schermo da sette pollici con risoluzione 480p, altoparlanti integrati e una batteria interna che garantisce quasi tre ore di autonomia. Figuriamoci se YveltalGriffin poteva fermarsi, sulle ali dell’entusiasmo, avanti così: “Prossimo post… rifinitura della scheda madre!”.