Quando si naviga in rete, l’attenzione deve essere sempre massima. A maggior ragione in questo periodo, con gli hacker che hanno affinato tecniche sempre più avanzate per rubare dati e soldi agli utenti. Ecco cosa fare per difendersi
Tra minacce di phishing, attacchi malware, vere operazioni di hacking e chi più ne ha più ne metta, ad oggi sapersi difendere sul web è diventato di primaria importanza. Ogni giorno spuntano decine di segnalazioni in merito a nuove operazioni e a vittime colpite dalle gesta di malintenzionati, che hanno come obiettivo quello di ottenere dati sensibili.
Ma non solo perché, spesso tramite questi ultimi, riescono anche ad accedere a conti bancari per rubare ingenti somme di denaro. Stando a quanto si legge nell’ultimo report di CERTFin, ci sarebbe in particolare una minaccia che sta incombendo in maniera sempre maggiore e obbliga le persone a difendersi in ogni modo possibile.
Minacce in rete, ecco come difendersi dall’ultima trovata degli hacker
Sistemi sempre più sofisticati e formule di sicurezza avanzate potrebbero non bastare per difendere gli utenti. Soprattutto nell’ultimo periodo, stanno aumentando le segnalazioni in merito alle frodi bancarie. Una mossa tanto semplice quanto efficace quella applicata da hacker e malintenzionati, che riescono così ad ottenere importanti somme di denaro in men che non si dica. Le banche italiane stanno lavorando per evitare tutto ciò, con formule di cybersecurity sempre più all’avanguardia e utili per evitare che i propri clienti incappino in spiacevoli sorprese.
Tuttavia, i numeri dimostrano che transazioni anomale e frodi bancarie siano ancora all’ordine del giorno. Stando a quanto riferisce il rapporto del CERTFin, quasi l’80% delle truffe vengono realizzate tramite canali digitali, con target principale la clientela Retail. Solitamente si parte con una chiamata telefonica o un SMS per far partire l’intero meccanismo. In molti casi, i criminali si fingono operatori di sicurezza della banca e, dopo aver avvisto le vittime di presunti accessi anomali sul conto, le convincono a spostare i soldi su conti più sicuri. Che appartengono ovviamente proprio ai fraudatari. Si sta optando sempre più spesso anche per la soluzione malware, con i Banking Trojan che vanno per la maggiore.
Per proteggersi al meglio, la responsabilità degli utenti è al primo posto. Bisogna stare molto attenti a ciò che si va a cliccare o a comunicare. Mai dare codici personali o credenziali per l’accesso ai conti. Nemmeno le banche vere e proprie hanno l’autorizzazione per richiedere dati così importanti tramite SMS o chiamate telefoniche.