Oppo ha pubblicato un brevetto su uno smartphone potenzialmente rivoluzionario, grazie alla presenza di una soluzione che ambisce a coniugare praticità e novità
Oppo ha dimostrato concretamente di competere ad armi pari con i giganti del settore, mettendo in mostra una certosina cura nell’estetica e soluzioni hardware a dir poco interessanti. Il progetto legato a Oppo X 2021 ha evidenziato tutte le potenzialità di un’azienda in forte crescita e l’ultimo brevetto pubblicato presso la World Intellectual Property Organization (WIPO) offre contezza delle prossime mosse in serbo da parte di Oppo.
Le immagini condivise da 91Mobiles mettono in evidenza uno smartphone potenzialmente rivoluzionario, giacché dotato di un display scollegabile dalla scocca. Come si evince dall’incartamento, lo schermo principale viene definito come dispositivo master, mentre lo schermo rimovibile è etichettato “slave”. Una soluzione che ricorda quella già sperimentata da LG, ma con risultati differenti, giacché lo slave è in grado di funzionare anche dopo esser stato staccato dal dispositivo principale, avendo peraltro una sua batteria.
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L’interessante brevetto di Oppo
Secondo la descrizione del brevetto OPPO, lo schermo principale può infatti comunicare con un dispositivo esterno anche dopo la sua rimozione, e questo farebbe implicitamente da rimando alle tecnologie wireless già presenti sul mercato, come ad esempio il collegamento tramite Bluetooth. Inoltre, il secondo display è dotato di una tastiera e di un ricetrasmettitore wireless, accrescendo di conseguenza l’indipendenza del pannello: il dispositivo slave funzionerà quindi come un telefono tradizionale con tastiera, schermo e ricetrasmettitore wireless; pesa invece l’assenza delle fotocamera, evidentemente più difficili da installare.
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Il discorso potrebbe essere un po’ complicato, ma l’idea di fondo di Oppo è senza dubbio ingegnosa: avere a disposizione uno smartphone con due pannelli, di cui uno dotato di “vita propria”, potendo essere rimosso dalla scocca e utilizzato per tutte le attività quotidiane che caratterizzano la parte “cellulare”, come l’invio di messaggi o conversazioni. Lo vedremo presto sul mercato? Difficile dirlo, anche perché spesso e volentieri i brevetti costituiscono una mera “prova di forza” dei brand e nel caso di specie le difficoltà non sembrano mancare, dall’ingegnerizzazione difficoltosa fino a un prezzo di vendita che si preannuncia salatissimo.