Il paesaggio sonoro (o soundscape) è l’insieme dei suoni e dei rumori in cui siamo immersi durante la nostra vita, anche quando dormiamo. Si tratta di suoni a cui spesso non facciamo caso, proprio perché vi siamo abituati. Ma durante il primo lockdown del 2020 ci siamo accorti che il suono del mondo era cambiato drasticamente.
Per la prima volta nelle nostre vite, il lockdown di marzo 2020 ha fermato la maggior parte delle attività umane. Il traffico si è virtualmente ridotto a zero, e così il normale via vai delle persone per strada. Risultato: il tappeto sonoro cui eravamo abituati è crollato, facendoci scoprire un silenzio mai sentito prima, soprattutto nelle città. Un progetto di ricerca che coinvolge l’ex Discoteca di Stato ha voluto documentare il nuovo paesaggio sonoro del lockdown, raccogliendo registrazioni audio in un archivio online.
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I paesaggi sonori sono cambiati moltissimo nel corso della storia dell’umanità, quindi il progetto Locate Your Sound svolge anche un importante ruolo di conservazione. D’altro canto, cosa daremmo per poter viaggiare acusticamente nel tempo? Sentire il chiacchiericcio e lo scalpiccio nelle vie dell’antica Roma o della città di Tenochtitlan. Con un fine più pratico e legato ai giorni nostri, l’archivio desidera diventare una fonte di colonne sonore per film e documentari.
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Nicola Orio è professore associato di Sistemi informatici al Dipartimento dei beni culturali dell’Università di Padova. Il suo principale argomento di ricerca riguarda la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso strumenti informatici innovativi. Ha lavorato allo sviluppo di motori di ricerca per l’identificazione e il reperimento della musica, a piattaforme per la mappatura del legame tra cinema e territorio, a sistemi per la fruizione del patrimonio archeologico. Progetta applicazioni per la fruizione museale basate su tecniche di gamification, ovvero l’applicazione di meccaniche e dinamiche dei giochi all’interno di contesti culturali.
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