Il Covid ha incrementato l’utilizzo dei pagamenti digitali, che nel 2020 hanno per la prima volta superato la diffusione del più tradizionale contante.
L’emergenza epidemiologica ancora in atto ha cambiato le abitudini di acquisto dei consumatori, prediligendo sistemi di pagamento che coniughino praticità, sicurezza e avanguardia. Lo confermano i dati condivisi da FIS, secondo cui l’utilizzo del tradizionale contante è stato sovrastato per la prima volta dalla diffusione del contactless. Ad avvalorare la tesi è l’arco temporale di riferimento preso in esame dal recente studio: durante il corso dell’intero 2020, i pagamenti digitali hanno registrato un importante incremento su scala globale, rosicchiando per converso quote mercato all’impiego del contante, sceso del 10% nel giro di pochi mesi.
Ad ogni buon conto, esistono tuttavia altre motivazioni che spiegano le ragioni del successo del più innovativo meccanismo di pagamento. In primo luogo, la diffusione degli smartphone anche tra i più anziani, opportunamente accompagnata dal lancio di piattaforme sempre più supportate a livello globale, come Apple Pay, Samsung Pay e Google Pay. In tal senso si spiega il motivo per cui alcune società cinesi – in special modo Huawei – stanno guardando con interesse ai pagamenti tramite dispositivi mobili, portando anche nel Vecchio Continente le piattaforme proprietarie disponibili finora in Asia. Certo è che il Covid ha accelerato la transizione, complice anche la necessità di preservare la sicurezza personale.
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Asia-Pacifico il territorio dove si paga di più con lo smartphone
Volgendo lo sguardo sui dati pubblicati da FIS, appare evidente che il cambiamento tecnologico negli acquisti è stato assorbito differentemente tra i consumatori e in tal senso risulta decisivo il background culturale dei vari territori: a fronte di un successo massiccio registrato nella regione Asia-Pacifico – dove l’utilizzo dei pagamenti digitali si attesta addirittura al 40% – fanno da contraltare i più modesti numeri (sia pure in netto crescendo se rapportati agli anni passati) del Vecchio Continente, fermo al palo dall’alto del suo misero 7%. Tra i territori europei più “tecnologici” spiccano soprattutto Francia, Norvegia e Svezia.
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Il prolungamento dell’emergenza sanitaria andrà senz’altro ad influenzare i dati soprariportati ed appare pressoché scontato un miglioramento delle performance dei pagamenti digitali, complice anche le iniziative locali attivate dai vari Stati (il rimando va in questo caso all’Italia). Secondo alcune bozze di FIS, i pagamenti tramite dispositivi mobili cresceranno nei prossimi anni sino a mettere all’angolo il tradizionale contante: quest’ultimo, in particolare, rappresenterà meno del 10% dei pagamenti in negozio negli Stati Uniti e il 13% in tutto il mondo entro l’arco temporale del 2024.