Il Parlamento Europeo a difesa dello streaming legale. In settimana i legislatori del Vecchio Continente hanno votato una proposta di legge per combattere la pirateria online di eventi sportivi in diretta, compresa la possibilità di bloccare le trasmissioni illegali entro mezz’ora. Non solo.
I legislatori dell’UE hanno anche invitato la Commissione europea a modificare la legislazione sui diritti di proprietà intellettuale per gli eventi sportivi dal vivo, che non sono protetti dalle norme sul copyright del blocco. Hanno stravinto i sì: legge approvata con 479 voti favorevoli, 171 contrari e 40 astensioni.
Parlamento Europeo, sì ai segnalatori attendibili per la pirateria online
Le nuove regole dichiaratamente contro la pirateria di eventi online non dovrebbero mirare agli spettatori, che spesso non sono neanche consapevoli del fatto che il contenuto che stanno guardando è illegale.
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“Dato che gli streaming illegali sono più dannosi nei primi 30 minuti dalla loro comparsa online – spiegano dal Parlamento Europeo – il testo richiede che tali streaming vengano rimossi o disabilitati immediatamente e non oltre 30 minuti a seguito di una notifica da parte dei titolari dei diritti o di un segnalatore attendibile certificato“.
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L’obiettivo può essere ottenuto solo se gli hosting provider agiscono rapidamente per rimuovere i contenuti. È necessario anche stabilire criteri comuni per i cosiddetti “trusted flagger” (segnalatori attendibili) certificati e inserire procedure specifiche nel Digital Services Act, attualmente in discussione.
I deputati ribadiscono l’importanza di ospitare le piattaforme che agiscono rapidamente per rimuovere i contenuti, richiedendo l’introduzione di un sistema dell’UE che stabilisca criteri comuni per i “segnalatori attendibili” certificati, nonché un’ulteriore armonizzazione delle procedure e dei rimedi nella futura legge sui servizi digitali e in altri settori, proposte specifiche.
Il relatore Angel Dzhambazki ha affermato: “La pirateria di eventi sportivi in diretta è una sfida importante. Il problema con le misure esistenti è che l’applicazione arriva troppo tardi. Il rapporto invita la Commissione a chiarire e adattare la legislazione esistente, inclusa la possibilità di emettere ingiunzioni che richiedono il blocco in tempo reale dell’accesso o la rimozione di contenuti online non autorizzati”.