Parlare da soli è un’abitudine piuttosto comune, lo fanno quasi tutti, non c’è da preoccuparsi anche se esiste un motivo specifico che è veramente molto particolare.
Parliamo da soli, è abitudine comune, c’è chi fa qualche considerazione e chi lunghe chiacchierate. Per molti è un’abitudine vera e propria che può risultare alquanto strana.
La scienza ha analizzato il fenomeno per dare una risposta chiara e diretta a tutti coloro che si preoccupano di questo fenomeno e pensano di avere un disturbo. Non è nulla di preoccupante, capita, ma è interessante scoprire perché avviene e perché in alcune persone è più marcato di altre.
Parlare da soli: perché lo facciamo spesso
Qualcuno parla in solitudine quando è molto stressato, altri lo fanno per validare dei concetti o per ripetere discorsi, altri ancora per memorizzare qualche informazione particolare. Non c’è niente di insolito in questo, il soliloquio non è pericoloso, ovviamente a patto di non avere altri disturbi.
In questo modo il cervello determina la possibilità di sviluppare dei pensieri che abbiano forma. Un esempio molto comune è darsi delle istruzioni sulle cose da fare, lo si fa per ricordare qualcosa come ad esempio prendere un oggetto prima di uscire di casa oppure qualcosa da fare: prendi la borsa, spegni il gas e cose di questo tipo. In questo caso quello che avviene è che involontariamente emettiamo un suono legato ad un meccanismo cerebrale automatico che attiva l’articolazione delle parole.
Il cervello pensa e quindi attiva determinate funzioni in automatico, guardando durante delle analisi strumentali è stato possibile capire che cosa accade mentre si pensa e quali aree si attivano. Tuttavia ci sono delle aree che vengono letteralmente bloccate, come ad esempio quella che interessa la parola ma in alcuni casi invece questo meccanismo non funziona bene ed è per questo che si generano le parole e iniziamo a dire cose ad alta voce. C’è chi parla raramente, chi parla sempre, niente di strano.
Studi: perché il cervello ha bisogno di parlare
Gli studi condotti hanno portato anche a comprendere perché i bambini lo fanno quasi sempre, parlano da soli e lo fanno anche con una certa naturalezza. Da anni gli scienziati sono affascinati da questo fenomeno. I bambini iniziano a parlare da soli intorno ai 2 anni massimo 3, iniziano a giocare ed emettono suoni, danno voce ai personaggi e lo fanno volontariamente. Quindi quello che avviene, continuiamo a farlo anche da adulti, solo che tendiamo a reprimerci come se fosse strano.
Il linguaggio degli adulti non è deliberato sempre ed è per questo che le persone non parlano volontariamente ad alta voce. Questo viene chiamato “discorso interiore”, può essere correlato ad una motivazione che spinge a fare qualcosa, a ricordare oppure motivare quindi ci sono sezioni diverse. C’è chi parla ad alta voce e chi invece sussurra, quindi lo fa come a voler bofonchiare.
Di base quindi è un fenomeno normale e comune, tuttavia questo si può acuire quando si è stressati, con questo flusso di parole tendiamo ad aiutare la memoria. Si tratta di una questione di sopravvivenza. La mente lo fa per liberarsi, per dare luce ai pensieri e anche un seguito. Salvo fenomeni particolari comunque, non c’è da preoccuparsi.