La più nota piattaforma di pagamenti online si arricchisce di una nuova funzione da tempo attesa, PayPal ora potrà gestire anche le criptovalute. Annunciata ad ottobre e operativa da ieri, al momento solo per gli utenti con account in USA, la nuova funzione andrà ad ampliare ulteriormente le possibilità offerte dalla piattaforma creata nel 1999. Uno dei primissimi successi del visionario Elon Musk, all’epoca tra i fondatori e poi pioniere come ormai noti nei più svariati settori tecnologici, dall’esplorazione spaziale alle auto elettriche.
A consentire lo sbarco delle criptovalute su PayPal è stata la recente partnership con la Paxos Trust Company, azienda che si occupera di gestire tutta la parte relativa al trading e alla custodia degli asset digitali. Questo, dal punto di vista legislativo, è stato possibile grazie a una licenza rilasciata dal dipartimento per i servizi finanziari dello stato di New York.
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PayPal, per gli utenti americani arrivano i pagamenti con criptovalute
Ad essere supportate per il momento, ma è possibile che se ne aggiungano altre in futuro, sono 4 tra le più note criptovalute: Bitcoin, Ethereum, Litecoin e Bitcoin Cash. PayPal, nel promuovere l’iniziativa, si impegnerà anche a fornire ai suoi utenti una serie di strumenti pensati per far conoscere al meglio il vasto ecosistema che ruota intorno alla tecnologia blockchain, fatto di grandi opportunità ma anche di rischi.
Fino al 31 dicembre del 2020 inoltre non saranno previste commissioni di alcun tipo, né per lo storage degli asset sui conti PayPal né tantomeno per l’acquisto e la vendita. Le crypto potranno inoltre, ovviamente, essere utilizzate per effettuare acquisti presso tutti quegli esercenti che accettano PayPal, convertendone automaticamente il valore nella moneta locale di riferimento senza incorrere nei tipici rischi portati dall’alta volatilità.
Si tratta di un passo decisivo, come evidenziato anche dal Ceo Dan Schulman, per l’adozione delle criptovalute su scala più ampia, con infiniti potenziali sbocchi anche in fatto di collaborazione con i diversi governi per l’erogazione – ad esempio – di fondi in modo rapido e sicuro. Come detto la novità riguarda al momento solo il mercato statunitense, ma ulteriori Paesi potrebbero essere inclusi già nella prima metà del prossimo anno.
Sarà interessante a questo punto vedere come risponderanno i mercati.
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