C’è voluto un po’ prima che digerisse lo smart working di ogni suo dipendente come unica via in tempo di lockdown ed emergenza sanitaria data dalla pandemia da Coronavirus. Reputava il lavoro da remoto pericoloso per i rapporti interpersonali fra dipendenti e poco fruttuoso per gli affari, facendo però marcia indietro davanti a dei risultati eccellenti. L’anno da record di Microsoft ha delle conseguenze pazzesche.
41,7 miliardi di dollari registrate dal colosso di Redmond, un 2020 indimenticabile dal punto di vista degli affari. La pandemia e la trasformazione dei vari personal computer, workstation, server e smartphone, in beni di prima necessità hanno fatto letteralmente svoltare l’azienda creata da Bill Gates e Paul Allen il 4 aprile 1975.
Microsoft sta regalando ai suoi dipendenti un bonus pandemico di 1.500 dollari, 1.265,12 euro al cambio odierno. Lo ha scoperto il sito di notizie tecnologiche The Verge, che ha preso visione di una nota interna diffusa ai dipendenti del colosso di Redmond.
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Un riconoscimento fiscale definito “unico e impegnativo che Microsoft ha appena completato“. Il Chief People Officer di Microsoft, Kathleen Hogan, ha annunciato il bonus che si applicherà a tutti i dipendenti idonei, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale.
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Insomma, Microsoft sta regalando questo bonus a tutto il personale al di sotto del livello di vicepresidente aziendale, compresi i lavoratori part-time e quelli con tariffa oraria. Qualcosa di pazzesco, considerando che Microsoft ha 175.508 dipendenti in tutto il mondo, ma i dipendenti di LinkedIn, GitHub e ZeniMax non hanno diritto al bonus, nonostante Microsoft possieda queste tre società separate.
In totale, dunque, il costo per la società è di circa 200 milioni di dollari, equivalenti a meno di due giorni di fatturato. Microsoft ha dichiarato di aver anche donato «più di 98 milioni di dollari di assistenza alle organizzazioni non profit nello stato di Washington» dall’inizio della pandemia di Covid-19, con l’intenzione di impegnare altri 60 milioni di dollari entro luglio.
Microsoft afferma di aver anche donato “più di 98 milioni di dollari di assistenza alle organizzazioni non profit nello stato di Washington” dall’inizio della pandemia di COVID-19, con l’intenzione di impegnare ulteriori 60 milioni di dollari a sostegno entro luglio. Dall’inizio della pandemia, Microsoft ha generato almeno 160 miliardi di dollari di entrate, grazie a un mix di aziende che si sono concentrate sui servizi cloud, un aumento delle vendite di laptop e dell’utilizzo di Windows e una forte crescita di Xbox.
Non è l’unico Hig Tech a perseguire questa strada. Altre super aziende lo hanno già fatto, anche se non in questi termini. Facebook, per esempio che ha regalato ai suoi 45.000 dipendenti 1.000 dollari ciascuno, il bonus festivo di 300 dollari di Amazon per i lavoratori in prima linea e BT, che ha ai suoi 60.000 dipendenti ha elargito 1.500 ciascuno (circa 2.000 dollari). Perfino Vox Media, proprietario di The Verge, ha dato un bonus di 100 dollari ai suoi dipendenti alla fine dell’anno scorso.
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