Pc e cellulari cambiano la nostra vita ogni 47 sec: cosa accade al nostro cervello

L’utilizzo costante di PC e smartphone al giorno d’oggi è una necessità, ma questo utilizzo intensivo ha effetti controproducenti sulla nostra capacità di concentrazione, sui nostri livelli di ansia e anche sul nostro quoziente intellettivo, ecco cosa svelano gli studi a tal proposito.

Probabilmente nessuno, nemmeno chi ci ha investito sin dal primo giorno, poteva immaginare che i device tecnologici avrebbero avuto un impatto così segnante sulla società. Quando negli anni ’80 sono arrivati i primi PC casalinghi e i primi telefoni cellulari, in molti erano consapevoli che quei due strumenti erano il futuro, tuttavia in quel momento erano tecnologie troppo acerbe e troppo costose per fare presa.

Donna che si dispera davanti a PC
Pc e cellulari cambiano la nostra vita ogni 47 sec: cosa accade al nostro cervello – cellulari.it

Ci sono voluti vent’anni prima che i computer arrivassero in ogni casa e si è dovuto attendere che internet fosse disponibile e fruibile facilmente per tutti, affinché le persone fossero realmente motivate a passare del tempo davanti ad un PC al di fuori del contesto lavorativo. Un’abitudine che è durata poco e che era stata presa soprattutto dai più giovani.

A cancellarla è stato l’arrivo degli smartphone, telefoni che di fatto erano dei PC che potevano essere portati in tasca. Comodità, fruibilità, costo modico (in alcuni casi) e facilità d’accesso, gli smartphone hanno rappresentato la chiave di volta delle abitudini sociali, ciò che ha realmente reso alla portata di tutti i device elettronici.

Ovviamente gli smartphone sono lo strumento, ciò che catalizza l’attenzione sono le possibilità a cui dà accesso, e dunque i software (specialmente i social network) che si possono utilizzare. Che vi sia oggi una dipendenza dagli smartphone (più che dai PC) è evidente, ma quali sono gli effetti negativi di questo abuso di utilizzo sul nostro cervello?

La soglia di attenzione oggi si è abbassata a soli 47 secondi: gli effetti negativi dei device elettronici

Il primo effetto collaterale riguarda, come avrete capito, la nostra capacità di concentrazione. Nel 2004 la dottoressa Gloria Mark, docente dell’Università della California, ha analizzato un gruppo di lavoratori durante il loro turno. Dallo studio è emerso che questi cambiavano attività, passando da un foglio Excel, ad una mail o ad una pagina web ogni 2 minuti e 30 secondi in media.

Donna perplessa che guarda smartphone
La soglia di attenzione oggi si è abbassata a soli 47 secondi: gli effetti negativi dei device elettronici – cellulari.it

Otto anni più tardi la docente ha ripetuto l’esperimento e notato che la soglia di attenzione sul singolo compito era scesa a 75 secondi, meno della metà. Oggi la soglia di attenzione è scesa ulteriormente, attestandosi sui 47 secondi di media. Gli studi sulla capacità di concentrazione si associano a quelli sull’aumento dell’ansia delle nuove generazioni.

Uno studio del 2021, condotto su un gruppo di ragazzi soliti passare la giornata davanti allo smartphone, ha fatto emergere che il 31,9% degli adolescenti soffre di disturbi d’ansia e che una delle cause è il senso di urgenza che comunicano proprio gli smartphone. Ai ragazzi sono stati collegati dei macchinari in grado di tracciare gli stimoli del cervello, quindi è stato detto che dovevano lasciare gli smartphone poiché avrebbero interferito con i macchinari.

I telefoni sono stati lasciati abbastanza vicino da permettere ai ragazzi di sentire le notifiche e gli squilli, ma sufficientemente lontani da impedirgli di controllare. Da questo esperimento è stato dimostrato che al suono del cellulare è collegato un picco di eccitazione, collegato al desiderio di controllare di cosa si trattasse.

Ragazza che cerca la concentrazione
Gli effetti collaterali dell’abuso di device elettronici sono dimostrati da vari studi – cellulari.it

Secondo gli psicologi questo desiderio è in realtà collegato allo stress, ad una sorta di necessità di andare a controllare cosa sta succedendo (al costante utilizzo di smartphone e social è collegato l’aumento di casi di FOMO). Un altro studio, condotto nel 2005 dal Dottor Glenn Wilson, ha dimostrato come distrazioni e impulsi continui impattino sul nostro cervello.

Secondo quello studio le persone continuamente distratte da mail, notifiche e messaggi possono arrivare a perdere anche 10 punti di quoziente intellettivo, un danno superiore persino all’assunzione costante di Marijuana. Non solo, pare che queste interruzioni continue possano avere effetti di stress e stanchezza sul corpo paragonabili a quelli di una notte di sonno persa.

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