Pensioni: come funziona la formula pensione anticipata 67+25, arriva il chiarimento

Lo scenario delle pensioni potrebbe cambiare con la formula anticipata 67+25, come funziona? Arriva il chiarimento.

Il tema delle pensioni continua ad essere al centro del dibattito a seguito della formula anticipata 67+25. Questa formula ha catturato l’attenzione di tutti perché potrebbe rappresentare un’altra svolta in questo ambito, consentendo ai lavoratori una più alta libertà sul piano decisionale.

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Arriva il chiarimento sulla formula pensione anticipata Cellulari.it

L’ordinamento italiano sul piano delle pensioni presenta una situazione non propriamente semplice, poiché nella sua misura di anzianità comporta un’uscita dal lavoro ad un’età molto avanzata. Per tale ragione è idoneo valutare le altre possibili opzioni, così da garantirsi una scelta perfettamente adeguata al proprio caso. In questo contesto entra in scena la formula pensione anticipata 67+25, che ha portato tanti a chiedersi come funziona. Vediamo insieme tutti i requisiti e le penalizzazioni che emergono con questa formula.

Come funziona la formula pensione anticipata 67+25: requisiti e penalizzazioni

Attualmente per andare in pensione bisogna raggiungere i 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi. In alternativa si può uscire dal mondo del lavoro con la pensione anticipata ordinaria, con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, senza alcun requisito anagrafico.

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Requisiti e penalizzazioni della pensione anticipata 67+25 Cellulari.it

Si susseguono le nuove ipotesi di riforma in vista della definizione della prossima Manovra Finanziaria 2025. In questo scenario bisogna segnalare la proposta formulata da Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, e Antonietta Mundo, membro del Comitato Tecnico Scientifico del Centro.

La proposta di riforma delle pensioni ha l’obiettivo di introdurre una più alta flessibilità in uscita dai 63-64 anni fino ai 72 anni, con penalizzazioni per chi sceglie di uscire prima dei 67 anni e incentivi per chi decide di proseguire con il suo lavoro, e un aumento dei contributi necessari che arriverebbero a 25 anni. Inoltre, per collocarsi a riposo l’importo del trattamento pensionistico dovrà essere pari almeno a 1,5 volte l’assegno sociale. Questo tassello rappresenta un vincolo che è stato eliminato nell’ultima legge di bilancio.

La nuova formula anticipata prevede anche la presenza di premi per chi decide di lavorare oltre i 67 anni. La misura, tenendo in considerazione le penalizzazioni per chi lascia il lavoro prima, ha la finalità di rendere il sistema più sostenibile per le casse statali. Dunque, questa è una delle proposte sul tavolo del governo e bisognerà attendere per capire se passerà al vaglio dell’esecutivo e se potrà diventare una realtà concreta.

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