Luca Piccinelli, Head of Cyber Security di Huawei Italia, spiega a Cellulari.it i piani del colosso tecnologico per il prossimo futuro, con sicurezza, trasparenza e protezione dei dati personali come elementi fondamentali.
L’impegno di Huawei nel campo della sicurezza informatica si fa sempre più importante, un aspetto fondamentale per consentire il sano avanzamento della trasformazione digitale in corso in tutto il mondo. Luca Piccinelli, Head of Cyber Security di Huawei Italia, ha seguito in prima persona lo sviluppo di soluzioni 4G prima e 5G poi, inizialmente come Marketing Manager fin dal 2013. Proprio lo scorso mese Huawei ha inaugurato a Roma il nuovo Cyber Security Transparency Centre, una struttura innovativa in cui vedere con i propri occhi come quello che in molti considerano il futuro sia in realtà un presente già consolidato.
Huawei ha da poco inaugurato a Roma il suo nuovo Cyber Security Transparency Centre, che si aggiunge a quelli già presenti in diversi Paesi tra cui Germania, UK, Canada e Dubai. Come nasce la scelta di aprirne uno in Italia? Qual è l’obiettivo di questi Centri?
In un mondo completamente digitalizzato e connesso, la sicurezza informatica è un lavoro di squadra. Attraverso questa piattaforma, Huawei riunirà tutti gli attori del settore ICT e i rappresentanti di enti governativi e non per dimostrare le sue migliori pratiche di sicurezza informatica basate sui più elevati requisiti e condividere le attuali sfide della sicurezza informatica, fornendo a clienti e partner l’opportunità di vedere in prima persona come sta cambiando il mondo dell’ICT al fine di pianificare le migliori risposte alle minacce future.
Nonostante gli altri Centri già dislocati in tutto il mondo e in Europa (Banbury, Bruxelles e Bonn), Huawei ritiene che l’impegno sulla Cyber Security non sia mai abbastanza e dunque l’apertura del nuovo Centro di Roma (quarto in Europa e terzo centro globale) vuole essere di supporto ai nostri clienti nella valutazione dei temi e delle ricerche di Cyber Security più urgenti da indirizzare.
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Cosa sarà possibile fare all’atto pratico all’interno del nuovo Centro inaugurato a Roma?
Il Centro di Roma, in quanto centro globale come il primo aperto a Dongguan, Shenzhen, e il secondo aperto a Bruxelles nel 2019, si distingue dai centri Huawei di cybersecurity nazionali come quelli di Bonn e Dubai, per il fatto di ospitare il nostro intero portafoglio di prodotti e soluzioni sul quale è possibile effettuare l’analisi del codice sorgente insieme ad altri test e verifiche. Qui possono quindi essere effettuati test su prodotti che vengono distribuiti globalmente e non soltanto in Italia.
I nostri clienti, così come le agenzie governative, le istituzioni e gli enti di standardizzazione, che sono invitati a eseguire verifiche di sicurezza imparziali e indipendenti secondo gli standard e le best practice di cyber security riconosciuti dal settore, troveranno nel Centro di Roma ambienti di collaudo dedicati per fornire ai clienti e alle terze parti i prodotti Huawei, il software, la documentazione tecnica, gli strumenti di collaudo e il supporto tecnico necessari. Ciò consentirà ai nostri clienti di eseguire ulteriori verifiche come la revisione del codice sorgente e il controllo dei progetti hardware.
Piccinelli (CSO Huawei Italia): “Sicurezza informatica e privacy degli utenti al primo posto in agenda”
Huawei punta forte sulla trasparenza e la condivisione, arrivando ad aprire il suo intero portafoglio di brevetti attraverso il codice sorgente. Un segnale molto forte per l’intero settore tecnologico mondiale.
Quella della fiducia nella sicurezza informatica è una delle principali sfide che il mondo deve affrontare nell’era digitale. I nuovi sviluppi nelle aree Cloud Computing, Intelligenza Artificiale e IoT stanno ponendo sfide senza precedenti alla sicurezza informatica dell’infrastruttura ICT e Huawei ha messo la sicurezza informatica e la protezione della privacy degli utenti al primo posto nella propria agenda.
Con l’apertura del nostro Cyber Security Transparency Centre di Roma abbiamo voluto confermare il nostro impegno e dimostrare la nostra intenzione di fornire a clienti, partner e terze parti un ambiente costruttivo dove dimostrare apertura, spirito di collaborazione e trasparenza, con l’obiettivo di dare il nostro contributo alla realizzazione di un’Italia digitale più sicura insieme ai nostri clienti e partner”.
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Il 5G è la sfida tecnologica degli anni ’20 del XXI secolo: accanto alla rivoluzione nel campo delle comunicazioni, quali rischi pone dal punto di vista della Cybersicurezza?
Per Huawei il 5G è ormai uno standard consolidato più che una sfida ancora da affrontare. Nel 2020 più di 140 reti 5G commerciali sono state implementate in 59 Paesi in tutto il mondo e di queste oltre il 50% è stato realizzato da Huawei in città come Hong Kong, Seoul, Zurigo, Amsterdam e Madrid, solo per citarne alcune. Inoltre abbiamo lavorato all’implementazione a livello globale di oltre 3.000 progetti di innovazione 5G in più di 20 settori industriali tra cui il minerario, il siderurgico, il portuale e il manifatturiero.
Stiamo già guardando alle architetture future e lavorando al 6G, continuando a investire in maniera significativa in ricerca e sviluppo, sforzo che ci è stato riconosciuto anche dalla classifica 2020 di Boston Consulting Group che ci vede al sesto posto tra le 50 aziende più innovative al mondo.
Al di là della sua innegabilmente ampia diffusione in servizi di ogni categoria, che determina un’estensione della cosiddetta “superficie di attacco”, non si può dire che il 5G esponga a particolari rischi dal punto di vista della sicurezza. Bisogna al contrario ricordare che il 5G, grazie agli evoluti standard 3GPP di cui Huawei è stata riconosciuta TOP contributor nel 2020, è in grado di garantire maggiore sicurezza poiché introduce una migliore autenticazione dell’utente e una crittografia dei dati a 256 bit.
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Huawei è tra le aziende di settore che sta investendo maggiormente in cybersecurity a livello globale, con una media di 750 milioni di dollari l’anno. Gli stessi utenti negli ultimi anni hanno iniziato a dare peso sempre maggiore a temi come sicurezza informatica e privacy. Come cambierà il mondo della tecnologia nei prossimi anni per venire incontro a queste nuove esigenze del pubblico?
Sin dal 2010 Huawei ha elevato la sicurezza informatica a sua principale priorità e da allora abbiamo investito fortemente nella ricerca e sviluppo in questo ambito. Più precisamente, nel 2020 è stato dedicato alla cybersecurity il 5% del totale investito in Ricerca e Sviluppo, ovvero il 15,9% del fatturato globale (136,7 miliardi di dollari). Degli oltre 96,000 ingegneri Huawei impegnati in R&D, il 2% è specializzato in cybersecurity contro l’1% della media delle altre aziende del settore.
Tutto il mondo della tecnologia dovrà presto adeguarsi agli standard di sicurezza imposti dalla trasformazione digitale e per farlo tutti gli attori del settore dovranno investire di più in questo ambito per garantire un’adeguata protezione dei dati e la sicurezza dei servizi e la privacy agli utenti. Ci aspettiamo che non solo le aziende ma anche i governi nazionali e locali guardino sempre di più in questa direzione.
a cura di Marco Eremita