I possessori di Buoni Fruttiferi potranno ottenere un risarcimento da parte di Poste Italiane. L’accusa è di omissione di un’informazione.
Continuano le condanne a Poste Italiane con riferimento ai Buoni Fruttiferi, strumenti di risparmio scelti da milioni di italiani. L’azienda ha omesso delle informazioni importanti, da qui la sentenza che la obbliga ad un risarcimento.
Sappiamo bene come i piccoli risparmiatori apprezzino i Buoni Fruttiferi di Poste Italiane. Sono garantiti dallo Stato Italiano e alla scadenza permettono di recuperare il capitale più gli interessi maturati nel tempo. Godono della tassazione agevolata del 12,50%, sono flessibili e non hanno costi di apertura né di gestione. I rendimenti non sono certo altissimi ma permettono comunque un guadagno interessante soprattutto se si ha la pazienza di aspettare nel lungo termine (ad esempio scegliendo un Buono Ordinario o un Buono 3×4).
Durante la sottoscrizione del contratto Poste Italiane deve consegnare all’acquirente un foglio informativo con tutti i dettagli del Buono compresi rendimento e durata. Sapere questi dettagli è fondamentale per evitare che il prodotto cada in prescrizione. Ricordiamo che dopo la scadenza il Buono diventerà infruttifero e passati i dieci anni di tempo cadrà in prescrizione.
La vicenda di riferimento ha come protagonisti due fratelli titolari di Buoni Fruttiferi Postali che non hanno ricevuto il foglio informativo da parte di Poste Italiane. Erroneamente pensavano di essere in possesso di Buoni ventennali sottoscritti in precedenza dalla mamma. Non hanno potuto verificare questa informazione proprio perché non in possesso del documento. Hanno poi scoperto che i Buoni, in realtà, avevano durata di sette anni.
Quando hanno chiesto il rimborso, dunque, erano ormai caduti in prescrizione. I fratelli hanno deciso di rivolgersi a Confconsumatori Milano per sottoporre la vicenda all’attenzione della Corte. La sentenza è arrivata e Poste Italiane è stata condannata. “La consegna del foglio informativo contenente le condizioni dei Buoni, ivi compresa la loro durata, non può che assumere un’importanza centrale nella conclusione del contratto“.
Da qui la condanna al risarcimento danni per 40 mila euro. Questa non è l’unica sentenza contro l’azienda italiana. Recentemente il Giudice di Pace di Oristano è giunto alla stessa conclusione, Poste Italiane non consegnando il figlio illustrativo al cliente si è resa colpevole di un inadempimento. Con la sentenza del 9 aprile 2024 ha previso il risarcimento danni nella misura di mille euro più le maggiorazioni al clienti coinvolti.
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