L’Italia è al centro del progetto Ramcip per realizzare i robot che assistono gli anziani. Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Horizon 2020 con 4 milioni di euro.
L’Italia, rappresentata dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è al centro del progetto “Ramcip” (acronimo di “Robotic Assistant for MCI Patients at home) per realizzare i robot che assistono gli anziani. Il progetto, di durata triennale, è appena iniziato ed è finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Horizon 2020, con 4 milioni di euro.
L’obiettivo di Ramcip è quello sviluppare un nuovo tipo di robot in grado di dare assistenza domiciliare discreta, sicura e proattiva a persone anziane affette da deterioramento cognitivo lieve, in modo da migliorarne la qualità della vita e aumentarne il livello di autonomia.
I robot di servizio dovranno essere in grado di incidere in maniera positiva negli aspetti significativi della vita quotidiana degli anziani, dalla preparazione del cibo alla gestione della casa; dovranno contribuire al mantenimento di atteggiamenti positivi da parte dell’utente e a tenere in esercizio le loro abilità cognitive e fisiche.
Mentre una generazione fa sarebbe sembrato fantascientifica, oggi l’applicazione della tecnologia robotica nella vita di ogni giorno è diventata un fenomeno quasi consolidato, infatti lo scopo primario per cui sono nati i robot è quello di aiutare le persone anziane nello svolgere compiti e mansioni facilitando loro la vita di tutti i giorni.
Secondo gli esperti del settore le potenzialità ci sono ed un futuro in cui gli esseri umani vivranno accanto ai robot non è più solo una fantasia, infatti già nel 2015 si prevede l’inizio del secondo programma di sperimentazioni, durante il quale alcune persone anziane volontarie, diverse da quelle del programma precedente, proveranno i nuovi sistemi robotici in ambienti reali.
A questo nuovo programma per l’assistenza personale lavorano scienziati di tutta Europa e con l’Italia in prima fila, rappresentata dall’Istituto di Tecnologie della Comunicazione, dell’Informazione e della Percezione (TeCIP) di Sant’Anna. Il coordinamento di “Ramcip” è affidato all’Istituto per le Tecnologie dell’Informazione del Centro di Ricerche e Tecnologie greco, mentre al consorzio del progetto aderiscono il gruppo della Technische Universität di Monaco in Germania e quello della Fondazione per la Ricerca e Tecnologia Greca, insieme al team dell’Università Medica di Lublino (Polonia) e quello della Fondazione Ace (Spagna), più due imprese polacche e inglesi.
Le università ed i centri di ricerca che collaborano al progetto svilupperanno il nuovo tipo di robot di servizio con lo scopo di dotare il sistema di funzioni cognitive basate sul monitoraggio avanzato della persona e dell’ambiente casalingo, lasciando al robot la decisione su quando e come assistere ed agendo in maniera autonoma e in cooperazione con la persona a cui fornisce assistenza.
Saranno adottate interfacce che permettono una comunicazione attraverso la visualizzazione di comandi secondo le tecniche di realtà aumentata, quindi più coinvolgenti. Per la prima volta, viene applicata nella robotica di servizio la “capacità di manipolazione avanzata” per garantire la presa e la manipolazione di numerosi oggetti domestici, oltre all’interazione uomo-robot che comprendono attività di assistenza con il contatto fisico. Inoltre i ricercatori dedicheranno particolare attenzione alla sicurezza.
Emanuele Ruffaldi della Scuola Superiore Sant’Anna e il coordinatore del progetto, lo scienziato greco Dimitrios Tzovaras spiegano che “l’invecchiamento è associato al declino fisico e cognitivo, poiché altera il modo in cui una persona si muove negli ambienti domestici, manipola gli oggetti e percepisce l’ambiente casalingo. Questi aspetti influiscono in maniera negativa sulle capacità delle persone anziane di provvedere da sole, in autonomia, alle attività domestiche quotidiane. Gli effetti sono resi peggiori dal deterioramento cognitivo lieve’, che può evolvere nella demenza. La ‘robotica assistiva’ può giocare un ruolo fondamentale nel miglioramento complessivo della qualità di vita delle persone anziane aiutandole a vivere più a lungo e in maniera autonoma”.
Sandra Hirche del Department of Electrical Engineering and Information Technology of the Technical (University of Munich) sottolinea che “per assistere le persone anziane nelle loro molteplici attività domestiche in modo discreto e trasparente i robot che nasceranno dal progetto dovranno agire come efficaci sostenitori della salute mentale del paziente e diventare una soluzione che cambia assieme all’utente. Così facendo le soluzioni coinciderebbero con le sue necessità, poiché queste evolvono nel tempo”.