Il report della società britannica musicMagpie evidenzia quali sono gli smartphone che si deprezzano di più dopo l’esordio sul mercato
Come tutti gli oggetti di elettronica, anche gli smartphone devono fare i conti con il fenomeno del deprezzamento. Un fattore che rende certamente più vantaggioso l’acquisto del dispositivo dopo alcuni mesi dal debutto commerciale, ma che di fatto svaluta l’esborso di chi ha scelto di comprare un determinato prodotto a prezzo pieno.
Appare dunque utile l’indagine effettuata dalla società britannica musicMagpie, rivenditore online di prodotti ricondizionali e giochi usati, la quale permette appunto di scoprire quali sono gli smartphone che si deprezzano più rapidamente, intendendo in questo caso non tanto il modello specifico, ma il marchio.
Per il report, la fonte in questione ha preso come riferimento un segmento target di 2.096 utenti inglesi, indagando sulle abitudini di trade-in di quest’ultimi. Ebbene, il risultato di media appare piuttosto interessante: il cambio di uno smartphone avviene generalmente in sedici mesi, comportando un aggravamento nella spesa pari al 50% a fronte del deprezzamento del modello in possesso.
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Il successo degli iPhone e il record in negativo di Huawei
Ai fini della nostra indagine è più che altro interessante qualche altra informazione di contorno. Ad esempio, il report mette in evidenza che gli iPhone di Apple sono gli smartphone che si deprezzano meno, a fronte di una perdita di valore iniziale del 41% dopo un anno dall’esordio commerciale; tale percentuale cresce fino al 60% dopo due anni. L’analisi di musicMagpie, per quanto localizzata nel Regno Unito, conferma un po’ un discorso già noto: pur non essendo essenti da fenomeni di deprezzamento, i “melafonini” riescono meglio a mantenere il proprio valore rispetto agli smartphone Android.
Volendo lo sguardo, invece, al “robottino verde”, si evidenzia il primato di Samsung, i cui smartphone perdono valore del 64% dopo un anno e del 77% dopo due anni. Segue a ruota OnePlus (69% e 78% rispettivamente) e i Google Pixel (65% e 83%). Chi fa peggio è Huawei: gli smartphone del colosso cinese si deprezzano del 75% dopo un anno e dell’87% dopo due anni.
Non mancano poi macro-analisi rispetto ai dati appena riportati. Sebbene gli iPhone facciano in assoluto meglio della concorrenza, sono i modelli in 5G (e nello specifico la serie iPhone 12, nonché verosimilmente l’ultima disponibile dallo scorso settembre) a mantenere meglio il loro valore. Una frase acclarata dalle rilevazioni di musicMagpie: iPhone 12 Pro, ad esempio, ha perso valore in sei mesi del 32%, a fronte del 55% di Samsung Galaxy S10 5G, a conferma del primato dei “melafonini” rispetto al “robottino verde”, quantomeno in termini di mantenimento del valore nel tempo.
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In senso generale, la fonte ribadisce come gli smartphone più costosi sono quelli in grado di tener meglio il valore, anche se non mancano eccezioni: si pensi a Huawei Mate 30 Pro, il primo smartphone sprovvisto dei servizi di Google, e Galaxy Z Flip e Z Fold, in assoluto i primi pieghevoli Samsung a sbarcare sul mercato. Al contrario, iPhone 11, OnePlus 7T e Samsung Galaxy S7 Edge rientrano tra i dispositivi meno deprezzati.