Arriva il plug-in in grado di proteggere gli artisti dal lavoro indisturbato delle AI che assorbono dalle loro opere d’arte per una replicazione sterile dell’immagine.
Da quando le intelligenze artificiali sono diventate capaci di generare immagini in pochi minuti, perfette, replicando il sentimento dell’arte, sono sembrate a tutti davvero magiche. Dare la possibilità all’utente di avere immagini grandiose in un brevissimo lasso di tempo, senza la fatica della creazione profuma davvero di ‘futuro’.
Con questa democratizzazione del sapere in cui siamo tutti ormai immersi per via dell’utilizzo sfrenato delle tecnologie sempre più intelligenti, e per via delle possibilità che ci mettono in mano i social, ad oggi l’artista e l’intellettuale sono due figure entrate in un’enorme crisi. Quando si parla di artisti ci si rifà a qualsiasi lavoro creativo, anche il content editor, fino poi al grafico: l’artista si adatta al mezzo, a prescindere dal fatto che esso sia digitale o cartaceo.
Le intelligenze artificiali in pochissimi secondi riescono a creare ciò che un uomo avrebbe potuto fare anche in mesi di lavoro. In questa genialità c’è dell’inferno, ovvero il non-umano. Tutto ciò che produce l’intelligenza artificiale viene ‘rubato’ dal web e poi rielaborato per non inficiare sul Copyright.
Gli artisti si ribellano al raschiamento delle AI, le intelligenze assorbono la loro creatività per replicarli: arriva una protezione
Molti artisti si stanno opponendo al modo in cui i generatori di immagini AI usano il loro lavoro. Alcuni stanno tentando cause, altri stanno chiedendo alle autorità di regolamentazione di intervenire, ma in realtà non c’è niente che si possa fare nel concreto per cambiare il modo in cui vengono ‘addestrate’ le intelligenze. Per intervenire sul problema, però, la startup Spawning sta lanciando un nuovo strumento per aiutare gli artisti che vogliono bloccare nuovi tentativi di formare l’IA sul loro lavoro.
Chiamato Kudurru, si tratta di una rete di siti web che identifica lo ‘scraping web’. In sostanza le AI scavano sul web, ‘grattando’ i siti in cerca delle opere creative degli umani dalle quali attingere per imparare. Kudurru è stato in grado di ostacolare brevemente una notevole quantità di attività di raschiatura nei test interni, quindi ci sono buone possibilità che nel tempo possa diventare una soluzione di tutela per gli artisti.
Questi siti web raccolgono dati sugli indirizzi IP che tentano di raschiare le immagini e poi offrono due opzioni per interrompere lo scraping: bloccare gli indirizzi IP nella lista nera oppure scegliere proprio di sabotare gli sforzi dei raschiatori inviando un’immagine diversa da quella richiesta, come per esempio un dito medio. Al momento si tratta di un plug-in WordPress, anche se Spawning prevede di implementare plug-in aggiuntivi, nonché integrazioni per video e audio.