La furia di Amazon fa fuori un altro brand: prodotti scomparsi dallo store

Accessori Ravpower spariti su Amazon? La causa potrebbe già essere nota e si intreccia a doppio filo con la popolare Aukey.

Accessori Ravpower introvabili Amazon
Amazon ha bannato Ravpower? (Screenshot Ravpower.com)

Dopo lo scandalo che ha colpito Aukey, un altro nome illustre nel campo degli accessori sarebbe finito nelle spigolose maglie di Amazon: si tratta di Ravpower, società di derivazione cinese che da ormai diverso tempo si è fatta apprezzare dai consumatori di tutto il mondo per via dell’ottimo connubio tra qualità e costi dei suoi prodotti. Caricabatterie, powerbank, cuffie, cavi ed elementi affini: ce n’è per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Eppure, da qualche ora a questa parte, gli accessori della gettonata compagine orientale sono spariti dagli scaffali virtuali dell’e-commerce di Jeff Bezoz, che da lunedì aprirà ufficialmente la due giorni di offerte per tutti gli abbonati Prime.

Non ci sono almeno nel momento in cui scriviamo comunicazioni ufficiali che spieghino le ragioni della rimozione dei prodotti Ravpower su Amazon, ma il discorso dovrebbe con ogni probabilità esser legato allo scandalo della compravendita di recensioni che ha mietuto, attorno alla metà del mese di maggio, due volti noti tra i consumatori, vale a dire Aukey e Mpow. Segno inequivocabile, se vogliamo, che l’indagine interna avviata dal gigante americano non si sia ancora conclusa e anzi sia destinata ad estendersi a macchia d’olio coinvolgendo altre società di spicco.

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Nuovo scandalo di compravendita delle recensioni?

Non sorprende, inoltre, la finestra temporale in cui cade la presunta decisione. Oltre all’imminente esordio dell’Amazon Prime Day 2021, la sparizione degli accessori Ravpower e chissà, a questo punto, di quanti altri brand minori segue a stretto giro l’inchiesta pubblicata domenica scorsa da Nicole Nguyen dell’autorevole Wall Street Journal, avente per l’appunto ad oggetto argomentazioni pressoché analoghe. Come si evince dal pezzo pubblicato dalla fonte, la giornalista ha acquistato su Amazon un caricabatterie RavPower, ricevendo tuttavia dentro alla confezione di vendita un secondo prodotto: una carta regalo da 35 dollari in cambio di una recensione positiva. Una pratica, quest’ultima, di senso contrario alle policy dell’e-commerce e che ha come effetto diretto il blocco delle vendite.

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Probabile, a questo punto, che Amazon abbia inteso rimuovere gli accessori RavPower alla luce della pubblicazione del Wall Street Journal, avviando contestualmente una indagine interna volta a far chiarezza sull’accaduto. Una decisione insomma di tipo meramente cautelativa, resa peraltro impellente dall’avvio dell’Amazon Prime Day 2021 e dalla necessità di tutelare i consumatori, quantomeno sotto il fronte della trasparenza. Vedremo quali saranno i risvolti futuri, ma sullo sfondo si preannuncia un altro mese caldissimo per le società di derivazione cinese. Sempre più sotto l’occhio del ciclone di Jeff Bezoz e soci. Sullo sfondo emerge comunque una domanda: che senso ha chiedere ai consumatori di pubblicare recensioni positive offrendo peraltro loro in contraccambio graditi omaggi se i prodotti hanno effettivamente una buona qualità? Quelli di Ravpower sono senz’altro validi, così come lo erano quelli di Aukey e Mpow.

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