Se Putin pensava di entrare in Ucraina e vincere un guerra lampo, si sbagliava. Ucraina colpita, assediata, ma non ancora sconfitta. Tutt’altro. Anche perché non ci sono solo bombardamenti e attacchi visivi, c’è una guerra online non indifferenti.
Anonymous ha colpito i media russi, anche se dal Cremlino negato gran parte degli attacchi. Ma certo è che il cyberspazio sta risentendo dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia: diversi siti legati al Cremlino e ai suoi alleati in Bielorussia non sono stati sempre disponibili, con black out a fase alterne negli ultimi giorni.
I primi problemi, la scorsa settimana con gli attacchi a molti portali propagandistici russi, in certi casi una vera e propria deturpazione dei siti Web russi siti, soprattutto lo scorso week end. Questo grazie a una specifica richiesta del vice primo ministro ucraino, una sorta di chiamata alle armi per formare un “esercito informatico” capace di prendere di mira gli interessi russi. La resilienza ucraina è anche questa.
“Ci saranno compiti per tutti. Continuiamo a combattere sul fronte cyber, il primo compito è sul canale per gli specialisti informatici”. L’appello del vice primo ministro Mykhailo Fedorov, a quanto pare ha centrato l’obiettivo.
Il focus ucraino si sta concentrando su in particolare su 31 organizzazioni affiliate al Cremlino, banche e società russe, e bielorusse. Gli obiettivi includono anche agenzie governative russe, indirizzi IP governativi, dispositivi di archiviazione governativi, server di posta e supporto per infrastrutture critiche.
Gli attacchi si stanno susseguendo: colpito perfino il popolare motore di ricerca e portale di posta elettronica russo, Yandex, non disponibile per tratti delle giornate scorse. L’Ucraina ha colpito, e sta colpendo tutt’ora nella guerra cyber: i portali di molte delle organizzazioni quotate, comprese le banche (Gazprombank, Sberbank, Russian Copper Company e Lukoil), i siti web del governo (Moscow State Services e Ministero della Difesa) hanno avuto a che fare con non pochi problemi nei giorni scorsi. La stessa Cyberpolice of Ukraine, nel frattempo, ha riferito domenica che l’IT, lavorando per conto del paese, ha impedito con successo ai naviganti di raggiungere una serie di siti russi di alto profilo.
“Gli specialisti informatici effettuano massicci attacchi informatici alle risorse web di Russia e Bielorussia“, c’era scritto sul post. “Il portale del Comitato Investigativo della Federazione Russa, l’FSB della Federazione Russa, Sberbank e altri importanti sistemi di informazione critici e governativi per la Federazione Russa e la Bielorussia sono attualmente inattivi“. Già, c’è una guerra là fuori, ma anche un’altra – molto importante – dentro server e dispositivi.
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