Reti 5G, è stato rilevato un rischio sicurezza risalente al 1975 che rivela un bug non risolto nemmeno per la connessione 4G.
Come oramai sappiamo la rete di quinta generazione cambierà definitivamente i nostri parametri di utilizzo della connessione in mobilità. Non si tratta solo di una maggiore velocità di navigazione, ma è la rapidità di riposta che allargherà l’utilizzo a tutta una serie di gadget tecnologici, come i wearble – oggetti indossabili – che saranno fondamentali per la gestione ad esempio della casa o della salute. Per questo è fondamentale che questa rete sia anche intrinsecamente più sicura di quelle che l’hanno preceduta. Purtroppo sembra che per ora non sia così, in quanto è emersa una falla che risale addirittura alla metà degli anni ’70.
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Reti 5G attaccabili da potenziali Hacker
La causa di questa potenziale fragilità è da ricondurre ad un protocollo risalente addirittura al 1975. A scoprirlo è stato un ricercatore sulla sicurezza, Sergey Puzankov, che ha parlato del rischioso bug nella conferenza internazionale Black Hat Asia.
Questo protocollo è denominato Signaling System 7, abbreviato in SS7, ed è utilizzato da sempre nel campo delle telecomunicazioni. Secondo lo studio di Puzankov, un hacker potrebbe sfruttarlo per entrare nel sistema e lanciare così un attacco informatico. Il protocollo, come detto, risale addrittura al 1975, quando non era nemmeno prevista un mondo interconnesso come è quello di oggi.
Questa potenziale porta d’ingresso non è un problema esclusivo delle future Reti 5G, ma è già potenzialmente presente nelle attuali 4G. Le reti mobili sono una fonte molto utilizzata dagli malintenzionati che cercano dati. Secondo Puzankov, questi ultimi cercano di sfruttare più protocolli in attacchi combinati. Per questo è fondamentale che i gestori di telefonia alzino protezioni quanto più possibili ampie e correggano velocemente questi potenziali pericoli.
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