Letteralmente si chiama Wardriving. Warbiking e Warjogging i suoi simili. Un’attività che consiste nell’intercettare reti Wi-Fi, su pc, in automobile, in bicicletta o a piedi, con un ricevitore GPS con antenne direzionali e software specifici per individuare l’esatta posizione della rete trovata ed eventualmente pubblicarne le coordinate geografiche su un apposito sito web.
Il Sole 24 Ore lancia l’allarme Wardriving per le WiFi casalinghe, sempre più bersagliati dai “smanettoni” di pc, pronti ad attaccarsi a reti altrui a loro piacimento. Questa è una pratica illegale.
La pericolosità di questa particolare forma di minaccia è strettamente correlata alla dotazione (minima) di cui necessita un “wardriver” per agire. Basta poco. I software specifici, per esempio, si trovano facilmente sul web, sono disponibili per diverse piattaforme e sono soprattutto gratuiti.
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Come Netstumbler per Windows che facilita la ricerca di Wireless LAN usando il protocollo 802.11b, 802.11a e 802.11g. Una versione ridotta, chiamata MiniStumbler è disponibile per palmari Windows Mobile, per PocketPC.
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Come KisMac, uno strumento di rilevamento della rete wireless per Mac OS X dotato di una vasta gamma di funzionalità, nonostante quest’ultimo non sia proprio adatto per gli smanettoni da tasteria inesperti.
Software specifici, dunque. Un pc o uno smartphone dotato di una scheda di rete compatibile con lo standard wireless 802.11, un’antenna operante sulla banda dei 2.4 GHz, applicazioni per rilevare il livello di ricezione del segnale Wi-Fi e creare mappature digitali delle reti con le informazioni catturate. Et voilà, il Wardriving è servito.
Per fortuna che Isaac Newton ci ha lasciato in eredità i suoi principi, validi non solo in fisica ma applicabili nella vita di tutti i giorni: ad ogni azione, corrisponde una reazione uguale o contraria.
Scattato l’allarme Wardriving conviene sempre proteggere la rete Wi-Fi di casa, seguendo alcuni semplici consigli. Cinque, in particolare suggeriti dagli esperti di Panda Security.
Per prima cosa si comincia con la verifica e la conseguente attivazione di un sistema di crittografia, un protocollo di sicurezza tra quelli disponibili per la propria rete: Wpa e Wpa2, o Wep.
Cambiare la password predefinita del router, utilizzando l’autenticazione a più fattori. Meglio impostare una seconda rete Wi-Fi dedicata, che consente di condividere l’accesso con utenti e dispositivi considerati sicuri, escludendo tutti quelli sconosciuti o sospetti.
Il ricorso a un firewall per proteggere l’access point è sempre cosa buona e giusta contro hacker e malware. Last but not least ricordarsi di installare tutti gli aggiornamenti disponibili per non perdere eventuali patch di sicurezza. Gimme five.
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