In Inghilterra la riapertura degli stadi, seppur chiaramente limitata, è un fenomeno concreto. ll premier britannico Boris Johnson ha già presentato un piano indicando nel 17 maggio la data dalla quale i tifosi potranno tornare allo stadio, con un tetto di 10mila presenze. Chissà che in un futuro molto prossimo non toccherà all’Italia. Grazie anche all’Udinese.
Il club friulano domenica scorsa, in occasione della sfida casalinga di Serie A contro la Fiorentina, pioniere di un primo esperimento che ci proietta verso una prossima, auspicabile, riapertura degli stadi.
Alla Dacia Arena, l’Udinese ha sperimentato il primo test, chiamato re-start, per la riapertura in sicurezza degli stadi in periodo di emergenza sanitaria, causa Covid-19, insieme al suo advisor Infront.
Il Gruppo Be Shaping The Future ha ideato un dispositivo tecnologico per il tracciamento dei contatti all’interno dello stadio, nel pieno rispetto della privacy.
Circa 350 addetti ai lavori e gli ospiti presenti alla Dacia Arena sono stati muniti all’ingresso di un badge, che segnala con una vibrazione e l’accensione di un led luminoso il mancato rispetto delle distanze di sicurezza.
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Il test Re-Start, iniziato sin dalle 8 del mattino fino al termine della partita di campionato, ha messo in evidenza la grande disponibilità dell’Udinese, suscitando interesse da parte dei media (con tanto di intervista su Sky) e la grande soddisfazione da parte del club friulano.
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“L’implementazione di nuove tecnologie nel calcio fa parte del DNA dell’Udinese”. Così Stefano Campoccia, vicepresidente della società bianconera.
“Abbiamo una lunga tradizione per il lancio di prove rivoluzionarie, come la tecnologia della linea di porta, che ha portato al VAR, e il sistema di riconoscimento facciale testato nella finale degli Euro U21 del 2019”.
Il primo grazie è per patron Pozzo e alla sua visione tecnologica del calcio. “Udine è sempre stata un trampolino di lancio per l’innovazione – continua Stefano Campoccia – ora, nell’ottica della riapertura degli stadi in completa sicurezza, il nostro club può riaffermare l’ambizione di aprire la strada a livello nazionale e internazionale nella sperimentazione e nello sviluppo di strumenti innovativi che possano aiutare i tifosi a tornare alle partite nel prossimo futuro“.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Alessandro Giacomini, amministratore delegato di Infront Italy: “Siamo sempre stati in prima linea nella ricerca di soluzioni tecnologiche e servizi per i nostri partner e clienti – spiega – siamo lieti che l’Udinese abbia raccolto ancora una volta questa nuova sfida, per riportare i tifosi negli stadi di calcio e in tutti gli eventi sportivi, in sicurezza nel breve-medio termine”.
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