Partirà dal primo marzo 2022 la rimodulazione per i clienti TIM Business. Ecco cosa cambia e cosa fare in caso di mancata accettazione della variazione contrattuale
TIM chiude il 2021 nel segno delle rimodulazioni, ma stavolta non ci sono ripercussioni negative in termini di spesa. Come riportato da Mondomobileweb, l’operatore italiano ha infatti annunciato il passaggio progressivo alla fatturazione mensile nei confronti dei clienti TIM Business, per i quali vigeva invece la fatturazione a cadenza bimestrale.
Vale la pena rimarcare l’accezione della progressività, dal momento che le modifiche disposte da TIM coinvolgeranno man mano diversi gruppi di abbonati fino al completamento delle modifiche, la cui data di completamento è già programmata entro giugno 2022.
Alla base della rimodulazione TIM Business si inserisce la necessità di garantire un miglior controllo della spesa e agevolare la lettura della rendicontazione dei costi in maniera ottimale. Le modifiche inizieranno a prendere corpo a partire dal primo marzo del 2022.
Per quanto riguarda i clienti che usufruiscono ancora della fattura cartacea, anche quest’ultimi verranno colpiti dalla modifica contrattuale: di conseguenza, gli abbonati dovranno versare ogni mese (anziché nella finestra bimestrale) i costi relativi alla produzione e alla spedizione della fattura cartacea. Su questa base, l’operatore unico ha voluto ricordare la possibilità per i clienti di scegliere la domiciliazione bancaria e passare alla fattura digitale, che a differenza di quella cartacea non è gravata da ulteriori oneri per la ricezione e si presenta anzi come opzione decisamente più sostenibile e con un minore impatto ambientale.
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Rimodulazione TIM Business: cosa fare
Sebbene la fatturazione mensile sia già una prerogativa per gli abbonamenti consumer, la modifica disposta verso i clienti TIM Business è a tutti gli effetti una variazione unilaterale del contratto e in quanto tale permette di attivare le tutele previste ai sensi dell’art. 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche, vale a dire il recesso gratuito dal contratto in caso di mancata accettazione delle modifiche medesime.
Per esercitare tale diritto bisognerà dare comunicazione a TIM entro la data indicata nel primo messaggio in fattura, attingendo ad uno dei seguenti canali suddivisi a seconda che si tratti di rete fissa o di rete mobile:
- CLIENTI RETE FISSA: Fax al numero gratuito 800000191 oppure una raccomandata A/R all’indirizzo postale “Telecom Italia Servizio Clienti Business, Casella postale n. 456 – 00054 Fiumicino Roma”;
- CLIENTI RETE MOBILE: Fax al numero gratuito 800423131, mentre la raccomandata A/R all’indirizzo postale “Telecom Italia Servizio Clienti Business, Casella postale n. 333 – 00054 Fiumicino Roma”;
È possibile anche inviare una PEC all’indirizzo telecomitalia@pec.telecomitalia.it, oppure contattare il Servizio Clienti 191, accedere all’ Area Clienti TIM BUSINESS o recandosi presso un negozio TIM: in questi casi, si tratta di una strada comune tanto per i clienti di rete fissa quanto per quelli di rete mobile.
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La possibilità di recedere gratuitamente dal contratto non toglierà validità alle eventuali rateizzazioni legate all’acquisto di prodotti od al servizio, per i quali sarà possibile optare per un pagamento delle rate residue in un’unica soluzione oppure mantenendo gli addebiti mensili fino alla loro naturale scadenza. I dispositivi in comodato d’uso gratuito o in noleggio dovranno invece essere restituiti all’indirizzo “TIM SPA c/o Geodis Logistics Magazzino Reverse A22 Piazzale Giorgio Ambrosoli snc, 27015 Landriano (PV)”.