Anno nuovo, vita nuova. Migliore sicuramente per gli utenti che fanno (tanto) utilizzo del roaming nei paesi dell’Unione Europea. Tariffe più basse in vista, evidenziate da una diminuzione dei prezzi per singolo gigabyte.
Nessuna notizia improvvisa, questo va detto e sottolineato. L’abbassamento del costo è soltanto una estensione naturale riguardante la regolamentazione del Roaming Like at Home, in vigore ormai dal lontano 2017 e procrastinata fino al 2032, con tanto di diminuzione dei prezzo previsti e scaglionati per anni.
In tutti i modi, dall’1 gennaio, tutti gli utenti pagheranno di meno per l’utilizzo del roaming nei paesi dell’Unione Europea, questa una assoluta certezza: dagli attuali 3 euro in vigore fino al 31 dicembre 2021, si passerà a 2,50 euro (IVA esclusa). Se questa tabella di marcia dovesse essere nuovamente rispettata, l’obiettivo fissato a un euro (sempre IVA esclusa) per gigabyte nel 2027 sarà un traguardo raggiungibile, in base a una formula matematica.
Roaming UE, i Paesi interessati e la tabella di marcia fino al 2027
Volume di GB, ossia l’importo della propria spesa mensile (IVA esclusa) diviso tre per due, dove il tre sarà sostituito nel 2022 (allo scattare del prossimo anno) dal 2,5. Che porterà a un incremento del volume di traffico dati disponibile, a parità delle altre condizioni.
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Questo accadrà per tutti e 28 i Paesi dell’Unione Europea, vale a dire: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Nei paesi dello Spazio Economico Europeo (Islanda, Liechtenstein e Norvegia) il roaming a tariffa nazionale è stato introdotto susseguentemente.
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I tre colossi fra gli operatori telefonici, vale a dire Tim, Vodafone e WindTre hanno deciso di applicare Roaming Like at Home sin da subito, anche nei paesi dello Spazio Economico Europeo, nato all’indomani dell’accordo tra l’Associazione Europea di Libero Scambio (AELS) e l’allora Comunità europea (oggi Unione europea) con lo scopo di permettere ai paesi AELS, Islanda, Liechtenstein e Norvegia, di partecipare al mercato europeo comune pur non essendo dei paesi dell’Unione Europea. Sempre esclusa la Svizzera, che tramite referendum decise di non prendere parte al SEE, legandosi comunque all’Unione Europea con una serie di vari accordi bilaterali.
Oggi (il 31 dicembre, più precisamente) dunque si scende dai tre euro ai due e mezzo per gigabyte per il traffico nell’UE e SEE, prossimo cambiamento previsto a luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2022, per raggiungere quota 2 euro IVA esclusa per singolo GB.
Sempre fino a prova contraria dall’1 gennaio 2023 si passerà a 1,80 euro (IVA esclusa), dal 1° gennaio 2024 scenderà ulteriormente a a 1,55 euro (IVA esclusa), dal 1° Gennaio 2025 a 1,30 euro (IVA esclusa), l’anno susseguente a 1,10 euro (IVA esclusa), così si arriverà al 2027 con un massimale definito a un euro per gigabyte, sempre IVA esclusa.