Prima o poi doveva succedere, per davvero. I dati di quasi 4 miliardi di utenti di Facebook e Clubhouse, sono stati rubati. Stavolta per davvero. E’ successo a inizio settembre, e la scoperta è stata fatta a seguito di un post comparso sul dark web, che mette in vendita i dati.
In blocco, per la somma di 100.000 dollari, alla ricezione dei quali il database rubato sarà riconsegnato. O anche a pacchetti meno costosi, in modo da recuperarli un po’ per volta senza spendere una fortuna.
In occasione della precedente notizia circa il furto di dati di clienti di Clubhouse, che si era poi rivelata infondata, è emersa però una piccola postilla che ha destato non poca preoccupazione allora, e la sta destando anche adesso.
Clubhouse e Facebook, la fuga di dati è più ampia di quello che si crede
Non è tanto la cifra richiesta a destare preoccupazione, 100.000 dollari per tutto il database non sono pochi ma non sono nemmeno una cifra impossibile da recuperare. Quello che ha destato la maggior preoccupazione in merito al furto di dati è un’altra cosa.
LEGGI ANCHE >>> iPad Mini 6, spuntano i primi problemi: si rincorrono le lamentele sul display “jelly scrolling” – VIDEO
Tra i nominativi presenti nel database trafugato, infatti, ci sono i dati di persone che possiedono un account Facebook, di altre che possiedono un account Clubhouse, e anche i dati di moltissime persone che non hanno un account di nessuno dei due social network.
LEGGI ANCHE >>> Facebook entra nel mondo delle criptovalute con la sua moneta virtuale
Questo perché, ed era questo che destava preoccupazione già mesi fa, la fuga di dati di persone che hanno un account Clubhouse si estende anche a tutti coloro i cui nomi e numeri sono presenti nelle rubriche di queste persone.
Se questa notizia fosse confermata, questo potrebbe costituire l’occasione, per i ladri, di guadagnare molti più soldi di quelli richiesti. «Una vera miniera d’oro», secondo Mantas Sasnauskas, Senior Information e security researcher di CyberNews.
«La gente condivide troppo le proprie informazioni sui social media. Questo potrebbe ispirare i truffatori nella scelta del vettore da impiegare per eseguire le loro truffe con successo, […] con le informazioni che hanno appreso dal loro account di Facebook». Questa l’opinione di Sasnauskas, il quale ha poi ribadito che sicuramente i dati sono ancora in possesso dell’hacker.
Secondo CyberNews infatti il pacchetto intero è troppo costoso per poter essere venduto in un’unica soluzione, quindi l’hacker starebbe ancora cercando acquirenti. E soprattutto, saranno autentici i dati rubati. Se veramente così fosse, presto si vedrebbero nascere campagne mirate di phishing e altri tipi di truffe o forzature delle password dei profili interessati.
Un buon motivo, a ogni buon conto, per rinforzare le difese dei propri account e device, rinnovando o aggiornando gli antivirus.