L’aggregator tedesco mette il Galaxy S20 in affitto a prezzi in linea con il modello a sottoscrizione. Si può tenere un solo mese, ma si può anche decidere di acquistarlo.
Il Galaxy S20 sbarca su Grover. L’attuale smartphone portabandiera di casa Samsung sposa il modello a sottoscrizione, su cui è interamente basato il business model della scale-up berlinese e che si sta affermando sempre di più. I membri di questa community nata nel 2015 sono 700,000 e solo nel 2020 Grover ha aperto le porte a due nuovi mercati, Austria e Olanda.
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Chi vorrà affittare l’S20 invece che comprarlo, magari in attesa dell’S21, sarà reindirizzato dal Samsung Store al sito di Grover. Il modello è piuttosto flessibile e prevede quattro periodi di sottoscrizione: uno, tre, sei o dodici mesi. La rata mensile si abbassa ovviamente man mano che la sottoscrizione viene estesa. Ma il prodotto di punta degli smartphone Samsung è in buona compagnia, visto che sono ben 2000 gli articoli hi-tech disponibili su sottoscrizione su Grover.
Non c’è che dire, i prezzi sono decisamente interessanti. Il Galaxy S20 FE con 128 GB di spazio può essere affittato a partire da 29,90 al mese in caso di sottoscrizione annuale. Se si ha accesso a un contratto telefonico forfettario, la spesa per un telefono del genere diventa più che ragionevole. La rata mensile per la versione standard, invece, ammonta a 99,90 euro per un mese, 69,90 per tre mesi, 59,90 per sei e 49,90 per un anno.
Il modello a sottoscrizione di Grover è una scelta in pieno spirito “circular economy”. Il marchio tedesco punta sulla sostenibilità e garantisce che i suoi prodotti rientrano in circolo anche per quattro o cinque volte, a patto che risultino “as good as new”, come nuovi. Certi numeri andrebbero letti alla luce di un contesto molto più dettagliato, comunque il servizio offerto resta intrigante: Grover copre il 90% dei costi di riparazione, e alla fine del periodo di sottoscrizione si ha sempre la possibilità di estendere l’accordo, comprare l’articolo o passare al prossimo.
Proprio come un abbonamento a Netflix, Amazon Prime o ad Adobe. O un leasing sull’automobile, se preferite. I consumatori che vogliono possedere le ultime novità del mercato tecnologico o che forse intendono semplicemente provarle, possono aprire una membership con l’azienda tedesca e comprare un prodotto “in abbonamento”.
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L’idea di un sistema di distribuzione meno rigido rispetto a quello tradizionale – cioè basato sull’acquisto – suona sicuramente bene alle orecchie di molti consumatori. Basti pensare a tutti gli appassionati di tecnologia che spesso lasciano prodotti ancora nel pieno del loro ciclo vitale solo per il desiderio di possedere l’ultima uscita. O a tutti quelli che devono aggiornarsi per necessità. Il comodato d’uso potrebbe davvero affermarsi come un’alternativa vincente anche nel settore dell’hi-tech.
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