Il Samsung Galaxy Note 7 sarà probabilmente destinato ad entrare nella storia della telefonia mobile come primo smartphone top di gamma ritirato definitivamente dal mercato.
Il Samsung Galaxy Note 7 sarà probabilmente destinato ad entrare nella storia della telefonia mobile come primo smartphone top di gamma ritirato definitivamente dal mercato.
Dopo i difetti della prima generazione, con device bruciati o esplosi, anche la seconda generazione ha riportato gli stessi problemi, costringendo Samsung ad alzare bandiera bianca e porre la fine al progetto Note 7.
Tra costi di promozione, sviluppo, ritiro e sostituzione prodotto, il Note 7 ha generato un buco da ben 5,3 miliardi di dollari, una cifra quasi doppia rispetto alla prima valutazione ferma a quota 3 miliardi di dollari.
Il costo complessivo cosi alto è dovuto ad un serie di fattori.
1) La strategia di Samsung era stata molto aggressiva con prodotti omaggio abbinati, promozioni quasi settimanali e investimenti pubblicitari molto corposi.
2) La sostituzione prodotti aveva riguardato quasi 1 milione di unità tra Stati Uniti ed Europa, con costi non indifferenti.
3) Samsung ha deciso di offrire un bonus di 100 dollari ai clienti che accetterano di sostituire il proprio smartphone Note 7 con un altro dispositivo Samsung mentre per gli altri clienti, saranno offerti 25 dollari.
Il disastro totale del Note 7 potrebbe addirittura spingere Samsung ha chiudere definitivamente il brand Note che comunque c’è da dire, aveva perso appeal dopo la crescita vertiginosa delle dimensioni dei display dei modelli Galaxy S7 e soprattutto Galaxy S7 Plus. Sicuramente questa situazione ha permesso alla società sudcoreana di rivedere in toto alcune fasi di progettazione e controllo qualità.
Nonostante le notizie nefaste per questo modello, Samsung dovrebbe comunque presentare un bilancio nettamente migliore rispetto a quello visto nei periodi precedenti. Il titolo in borsa, dopo aver lasciato sul terreno quasi il 10%, sembra ora tornare a crescere.
Prima della pubblicazione del rapporto ufficiale, Samsung ha dichiarato i guadagni prevesti relativi al terzo trimestre 2016, ossia il periodo tra luglio e settembre; la società sudcoreana infatti ha comunicato che prevede un utile operativo in crescita del 5% su base annuale, pari a 6.9 miliardi di dollari. Sebbene la società sia stata di recente alle prese con il richiamo di tutte le unità di Galaxy S7 spedite, la sostituzione di quelle già vendute ai clienti dopo che alcune unità hanno iniziato ad esplodere per un difetto riscontrato nella batteria ed ora con la sospensione della produzione di phablet, la società si aspetta anche entrate pari a 45 miliardi di dollari e queste previsioni di Samsung supera del 4 % quello che si aspettano le società di analisi di mercato.
Il 22 settembre, Samsung aveva restituito mezzo milione di dispositivi difettosi venduti negli USA e secondo alcuni analisti il costo del richiamo e della sostituzione dei telefoni Samsung Galaxy Note 7 dovrebbe ammontare a 1,8 miliardi di dollari , che però potrebbe essere stato compensato dal successo nelle vendite di chip e dei display per gli smartphone top di gamma della società.
Secondo l’analista Kim Young Woo di SK Securities, il profitto generato dalle attività mobile di Samsung nel terzo trimestre è stato il più basso degli ultimi tre trimestri. Tuttavia, i guadagni provenienti dai componenti per smartphone più che compenseranno il flop del Galaxy Note 7. “Vedremo una sorpresa nei guadagni delle attività di produzione display e chip di memoria”, ha detto l’analista. “I numeri dimostrano che sono i due motori di crescita per Samsung”.
Il rapporto completo con le cifre ufficiali sara’ disponibile a fine mese.