Samsung mantiene le promesse. La multinazionale sudcoreana fondata nel lontano 1938 da Lee Byung-Chul a Taegu, nell’attuale Corea del Sud, capace di sviluppare filiali in 58 paesi nonché numerose aziende affiliate, la maggior parte con il nome madre Samsung, maggior conglomerato sudcoreano, ha deciso di interrompere la visualizzazione degli annunci nelle applicazioni predefinite, tra cui Samsung Weather, Samsung Pay e Samsung Themes, come preventivato a inizio anno.
Lo hanno annunciato i funzionari sudcoreani nel forum della community, affermando che a partire da ottobre i banner pubblicitari nella parte superiore dell’applicazione Samsung Health non saranno più presenti. Non solo. Il post di un altro membro della community ha rivelato che Samsung aveva anche rimosso gli annunci da Samsung Pay.
Eccola la promessa mantenuta, dunque. Alle parole di inizio anno “abbiamo deciso di interrompere la pubblicità su app proprietarie, comprese le nostre app Meteo, Pagamenti e Temi. L’aggiornamento avverrà entro la fine dell’anno, perché la nostra priorità è fornire ai consumatori esperienze mobili innovative basate sui loro bisogni e desideri”. Detto, fatto.
I feedback ultra positivi da parte dei clienti Samsung offrono due spunti da analizzare: il problema delle lamentele, che nel corso del tempo erano diventate prime megafono poi rumore fastidioso, e la sua soluzione. Una soluzione che Samsung ha trovato, in nome della ragion di stato. All’orizzonte, altre novità comunque. Sembra che il colosso sudcoreano stia correndo verso i Samsung Galaxy S22. Non solo.
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Intanto, di recente, Samsung ha pubblicato un articolo intitolato “Elettronica neuromorfa basata sul copia e incolla del cervello“. Parla di un nuovo modo per copiare la mappa delle connessioni neuronali del cervello e incollarla su una rete tridimensionale ad alta densità di memorie a stato solido. Il documento si presenta come una pubblicazione di partnership tra gli ingegneri di Samsung e l’Università di Harvard. Utilizza un rivoluzionario array di nanoelettrodi sviluppato dal Dr. Donhee Ham e dal Dr. Hongkun Park. La volontà è quella di creare un chip di memoria che si avvicina alle caratteristiche uniche di elaborazione del cervello. In altre parole, un concetto rivoluzionario… se avrà successo.
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L’obiettivo principale del colosso sudcoreano quello di decodificare il cervello attraverso un metodo neuromorfo. Metodi, insomma, per estrarre la mappa del cablaggio neuronale di un cervello umano, “copiandola”. Da “copia”, il sistema lo “incollerà” effettivamente su una rete di memorie non volatili, che apprenderanno ed esprimeranno la mappa delle connessioni neuronali, con l’ausilio di segnali registrati in maniera intracellulare.
Chiaramente, Samsung è ancora all’inizio dello sviluppo di questa tecnologia. Quindi, almeno per ora, non ci sono applicazioni e di conseguenza servono molti anni per la commercializzazione. Ma è un buon inizio. Samsung, infatti, ha intenzione di esplorare ancora questi concetti per applicarli nelle soluzioni attuali. Ad esempio, la società studierà l’ingegneria neuromorfica e utilizzerà alcune delle sue risorse per sviluppare i suoi semiconduttori di intelligenza artificiale di prossima generazione.
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