Sei malato e ancora non lo sai? Scoprirlo è semplicissimo | Ti viene incontro la tecnologia

Esiste una comoda app per smartphone che, tramite un test, valuterà l’eventuale presenza di disturbi cognitivi o altre problematiche legate alla propria salute. Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo

Nel corso dell’ultima Settimana Nazionale di Informazione sulla sclerosi multipla, i ricercatori di AISM hanno presentato un progetto che permetterà di autovalutare le proprie funzioni cognitive. Pensata per le persone con malattie neurodegenerative, la comoda soluzione sarà disponibile direttamente con un’applicazione che, attraverso alcuni test, potrà monitorare in maniera continuativa il tutto.

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Ma non solo, perché permetterà anche di pianificare eventuali strategie di gestione pensate ad hoc in base al paziente. Il tutto ha preso vita in collaborazione con Ct Solution di Genova e grazie al supporto legale dello studio “FMS tax & law firm avvocati e associati”, come spiegato nel corso dell’evento di presentazione del progetto.

App DIGICOG-MS, ecco tutto quello che c’è da sapere

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Ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo (Pixabay)

Presentata poco tempo fa, al momento l’app DIGICOM-MS dispone di 4 test previsti. Uno è quello dedicato alla memoria visuo-spaziale e, per accedervi, è necessario l’inserimento di uno speciale codice. Nei mesi successivi verranno sviluppati altri test, che hanno come obiettivo quello di valutare la memoria verbale, la velocità di elaborazione dell’informazione e del linguaggio. Ossia le aree cognitive che vengono più sovente colpite dalla sclerosi multipla.

La speranza è di arrivare a creare un progetto per l’autovalutazione che possa essere anche supportato da remoto da un clinico. Così facendo, si potrebbe venire incontro anche alle diverse esigenze delle persone, non tutte con la stessa dimestichezza con le tecnologie. Ad esempio, se si ritiene opportuno modificare ed adattare il contesto in cui vive il paziente inserendo aiuti esterni, quali calendari, lavagne o contenitori personalizzati per le medicine, il caregiver deve essere a conoscenza del quadro clinico della persona con SM e dei suoi bisogni riabilitativi” ha spiegato la neuropsicologa Jessica Podda. Staremo a vedere da qui alle prossime settimane in che modo continuerà a svilupparsi l’applicazione, che promette di essere utilissima per i pazienti.

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