Server europeo, dopo un ritardo clamoroso rispetto agli Stati Uniti e la Cina finalmente il Vecchio Continente creerà un data center per la conservazione dei dati.
Stiamo parlando di una delle sfide strategiche più imporanti del presente e dell’immediato futuro: la conservazione dei dati. Oggi, anche se molti non lo sanno, tutte le tracce che lasciamo durante la navigazione, l’utilizzo degli smartphone e, i comandi lanciati con i prodotti di smart home, finiscono fuori dai nostri confini europei, per confluire negli enormi siti di storage posti nel continente americano o in quello asiatico. Tutte queste informazioni sono il vero oro del futuro, perché possono essere utilizzabili non solo in termini commerciali – il tracciamento delle nostre preferenze e abitudini -, ma anche sotto un profilo stragegico-politico.
Significa che i nostri dati sensibli, come indirizzi, telefono, preferenze politiche e religiose, non vengono trattenuti, ma sono a disposizione delle altre superpotenze. Oggi l’Unione Europea cerca di correre ai ripari con il progetto Gaia-X, che punta alla creazione di un nuovo mega data center che sia dislocato appunto all’interno dell’unione.
POTREBBE INTERESSARTI —> Xiaomi, in arrivo water smart con cui poter “parlare”: cosa potrà fare
Server europeo, il consorzio franco-tedesco riunisce 25 paesi
Il progetto è nato con un consorzio franco-tedesco a cui hanno aderito 25 paesi europei, in attesa del si di Cipro e Danimarca, che arriverà a breve. L’associazione ha sede in Belgio e la sua particolarità è che è possibile accedervi solo se si è un paese europeo o un’azienda privata esclusivamente europea. Questo vuol dire che una filiale di altre multinazionali, che siano al di fuori del continente, non possono partecipare al consorzio, una scelta fondamentale per evitare possibili “fughe” esterne. Giganti come Microsoft, Google, Amazon, ma anche Huawei, solo per fare esempi famosi, sono tagliati fuori.
L’investimento iniziale è di 10 miliardi di euro, ma potrebbe salire fino a 300 sfruttando il programma Nexgeneration Eu. Potrebbero sembrare cifre esagerate, ma vanno valutati i costi, giganteschi, per la creazione di un data center, e la necessità di salvaguardarlo con tutti mezzi di protezione possibili. Una volta partito questo enorme server conterrà tutti i dati prodotti e raccolti dai paesi europei, con buona pace degli Stati Uniti e della Cina.
POTREBBE INTERESSARTI —>Vodafone Special torna disponibile, ma solo per alcuni clienti