Come i social, più dei social. Le messaggistiche istantanea hanno di fatto soppiantato gli ormai ei fu sms, entrando di diritto nella vita di tutti i giorni. Ma al di là della fama, quali sono quelle che soddisfano maggiormente l’utente? CI ha pensato un report molto interessante a rispondere.
WhatsApp è di gran lunga il leader di mercato tra le app di messaggistica, lo dicono i numeri di tutte le indagini, lo conferma anche l’ultimo sondaggio tedesco di Stiftung Warentest, una fra le più importanti organizzazioni per i consumatori, specializzata in ricerche e comparazioni dei prodotti e dei servizi senza pregiudizi.
Una delle domande più importanti quando si sceglie l’app di messaggistica giusta: quali messenger sono i più sicuri? La crittografia end-to-end gioca un ruolo particolarmente importante in questo caso: ha lo scopo di garantire che né il provider dell’app né gli hacker possano intercettare i contenuti della chat. Alcune app utilizzano sempre la crittografia end-to-end, altre la offrono come opzione e alcune fanno a meno di questa funzionalità di sicurezza.
L’interessante report teutonico ha confrontato 16 servizi di chat e conferma la leadership di WhatsApp, ma non è tutto ora quello che luccica, in primis perché la messaggistica californiana è entrata nel 2014 nella famiglia allargata di Facebook, ora Meta.
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Questo comporta lo scambio di dati degli utenti con la “casa madre”. E qui il primo problema per WhatsApp. Molti utenti, infatti, mettono in dubbio che i dati rimangano privati, fra Facebook, Instagram e Messenger. Ecco quindi venire in auge altre messaggistiche, sulla carta meno note di WhatsApp, ma più sicure, almeno secondo gli intervistati.
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Stiftung Warentest ha testato 30 app di messaggistica, da Google, Apple e Microsoft a Threema e Conversations. Un’indagine basata su valutazioni inerenti le funzioni, l’impostazione del servizio, il suo utilizzo e la tutela della privacy. Il confronto fra messaggistiche produce un chiaro vincitore. E diverse buone alternative.
Signal batte tutti con un punteggio di 2,3, subito dopo, un po’ a sorpresa almeno per gli utenti italiani, c’è Skype. Anche Viber e Line sono davanti a WhatsApp, solo quinto nel rapporto utenti, fiducia.
Il dato che ha salvato WhatsApp dal crollo riguarda il servizio di crittografia delle conversazioni, sempre attivo di default automaticamente; di contro ad influire negativamente, c’è la politica di valutazione dei metadati da parte della casa madre Meta.
E l’arrembante Telegram, che è stata la migliore nel 2021, limando parte del gap con WhatsApp? Curiosamente Stiftung Warentest non l’ha presa in considerazione, in quanto ha dubitato fortemente dei suoi dati. Tant’è.
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