Ha perso dopo 18 anni di “monarchia illuminata” lo scettro della Serie A, anche se chi pensava a un suo crollo assoluto, a conti fatti, si sbagliava. Gli sono rimaste tre partite del massimo campionato di calcio, in co-esclusiva peraltro con DAZN, che ora recita la parte del leone, grazie in primis alla partnership con TIM, e detenendo la quasi totale esclusività per i prossimi tre anni. Per ora è così. Per ora.
Sky non si dà per vinto e scrive una lettera all’Antitrust, come rivelato dal Sole 24 Ore. La scintilla che avrebbe fatto infiammare nuovamente l’ardente passione la Serie A, gliel’ha data proprio DAZN, con i suoi disservizi, alcuni gravissimi, di inizio campionato. Nella prima settimana di ottobre, infatti, l’Agcom si è fatta sentire, subito dopo le continue lamentele dei clienti DAZN.
“Bisogna fornire ogni accorgimento funzionale a prevenire i malfunzionamenti della propria piattaforma di origine del segnale televisivo trasmesso in live streaming – ha scritto il Garante – implementando al contempo un servizio di assistenza clienti efficace ed efficiente, che preveda la possibilità di un contatto diretto con una persona fisica”.
Sky sfrutta i disservizi di DAZN e punta tutto sulla sublicenza
Il Garante, dunque, ha pressato DAZN, a tutela di quell’esperienza di visione che “deve essere soddisfacente, priva di interruzioni e con adeguati standard di qualità” intimando alla piattaforma live streaming londinese 30 giorni di tempo per formulare una risposta esaustiva all’Agenzia. Nel mirino dell’Antitrust, rivela sempre il Sole 24 ore, ci sarebbe anche Amazon Prime Video, soprattutto dopo la sfida di Champions fra Juventus e Chelsea, nella quale sono stati riscontrati grossi problemi durante la visualizzazione del match dell’Allianz Stadium.
Tutto materiale che Sky ha raccolto per proporre proprio all’Antitrust per ridefinire i diritti di trasmissione della partite di calcio di Serie A, tramite un accordo di sublicenza sino al termine della stagione 2023/2024, quando terminerà il triennio di quasi esclusività di DAZN. Secondo il Sole 24 ore Sky avrebbe inviato all’Authority “supplemento informativo” in merito al procedimento aperto dalla stessa Autorità teso a verificare l’esistenza di un’intesa restrittiva della concorrenza. Notizia ufficiosa, perché Sky non ha voluto replicare alle indiscrezioni del quotidiano economico-finanziario italiano milanese, il più diffuso nel proprio settore e il quinto in assoluto nel Paese, per questo molto credibile.
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La speranziella di Sky, e di conseguenza di tutti quei clienti che non hanno disdetto in massa l’abbonamento come qualcuno immaginava, è che se DAZN dovesse sbagliare ancora, la lotta ai diritti tv della Serie A potrebbe essere riaperta. Completamente.
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L’intento di Sky, comunque, è quello di ottenere qualcosa prima della conclusione del campionato, momento in cui si concluderà anche l’istruttoria dell’Agcom nei confronti della piattaforma di streaming londinese. Il Garante ha chiesto a DAZN che vengano definiti parametri di qualità dello streaming e identificate soglie e criteri per quantificare e corrispondere gli indennizzi in caso di qualità insoddisfacente. DAZN ha comunque tempo sino al 7 novembre per fornire tutto questo.