Uno smartphone a rischio di esplosione della batteria rappresenta un serio rischio per gli utenti: un team di scienziati ha sviluppato un’interessante tecnologia per la prevenzione dei cortocircuiti.
Lo smartphone, dal quale siamo ormai quasi inseparabili, non è mai sicuro al 100%. Accade che i media riportino degli incidenti causati dall’esplosione della batteria del cellulare che, in alcuni casi, può avere conseguenze anche molto gravi, costando la vita ai possessori di dispositivi difettosi o danneggiati. Nei rari casi in cui questi incidenti hanno causato danni significativi agli utenti, i produttori sono stati costretti a richiamare intere linee di prodotti, come successe con il Samsung Note 7.
Le cause dell’esplosione di una batteria sono essere varie: difetti di fabbricazione, spaccature interne dovute alle cadute, o il surriscaldamento del dispositivo contribuiscono al rischio, ma la causa principale è solitamente un cortocircuito interno. Proprio per trovare una soluzione a quest’ultima problematica, un team di scienziati della Nanyang Technological University di Singapore ha avviato una ricerca che ha prodotto degli ottimi risultati.
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Il problema non è di poco conto: ogni anno escono dalle fabbriche miliardi di batterie agli ioni di litio pronte per essere installate su smartphone, tablet, laptop e veicoli, in un mercato in costante crescita. Con questi numeri in aumento, cresce inevitabilmente anche il tasso dei guasti e di conseguenza possibilità che si verifichino incidenti. Da qui il notevole interesse che ha generato lo studio del team della NTU: da esso è risultata una nuova tecnologia per le batterie che potrebbe renderle più sicure.
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Quando la batteria è in carica, può verificarsi un accumulo di depositi di litio che attraversano il separatore tra gli elettrodi positivi e negativi: ciò causa un cortocircuito interno, che culmina nell’esplosione della batteria. incendio. Il team della NTU ha inventato uno “strato anti-corto” da inserire all’interno delle batterie agli ioni di litio, che previene questo rischio. Questa tecnologia, ancora in attesa del brevetto, ha il grande vantaggio di non richiedere particolari cambiamenti nel processo di produzione delle batterie, adattandosi facilmente a quella attuale: l’eventuale implementazione rappresenterebbe un’importante passo per la maggiore sicurezza degli smartphone.
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